Luis Pugh (@LewisPugh) 

Antartide, il tuffo record di Lewis Pugh

L'impresa del nuotatore campione di endurance per sensibilizzare sugli effetti del riscaldamento globale: "I ghiacci si stanno sciogliendo. Bisogna fare subito qualcosa per proteggere il Pianeta"

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Le temperature sottozero dell'acqua non lo hanno mai spaventato, ma ora può dire anche di aver nuotato sotto un iceberg. Lewis Pugh, 50 anni, è tornato a tuffarsi per il clima e questa volta lo ha fatto tra i ghiacci dell'Antartide pur di attirare l'attenzione su quel che sta accadendo, tra inquinamento e caldo. Con costume da bagno e cuffietta, il 23 gennaio, ha nuotato per un chilometro in un lago subglaciale nel continente che negli ultimi mesi ha toccato i 18,3°C.

L'impresa, durata in tutto 10 minuti 17 secondi, è avvenuta di fronte all'ambasciatore dell’Onu per l'Artica e Antartica, la star dell'hockey sovietico Viaceslav Fetisov, ed è stata dedicata al bicentenario della spedizione al Polo Sud dell'esploratore russo Fabian Gottlieb Bellingshausen.

Pugh, originario di Plymouth, nel Devonshire, non è nuovo alle nuotate estreme ma, ha confessato, quella nel tunnel di ghiaccio lo ha fatto tremare più di tutte per la paura. Il tempo passa, e lo stato del Pianeta preoccupa. Così Pugh, testimonial della salute degli Oceani da un paio di anni, ha deciso di buttarsi di nuovo, dopo aver solcato le acque glaciali dell'Artico con bracciate a nord dell'isola norvegese di Spitsbergen, lungo lo stretto di Lancaster, in Canada e al largo della Terra di Francesco Giuseppe. Tanto da conquistare il soprannome di "Sir Edmund Hillary del nuoto", in memoria dell'alpinista neozelandese che nel 1953 fu (con Tenzing Norgay) il primo a raggiungere la cima dell'Everest.

Ma la vera nuotata record dell'ironman dei mari è stata quella lungo la Manica. Almeno sulla lunga distanza. Sempre come fosse in piscina con slip, cuffie e occhialini (lo impone la Channel Swimming Association che riunisce gli appassionati di gare endurance), nel 2018 Pugh ha percorso a stile libero 531 chilometri in 49 giorni nel Canale. Cinque o sei ore al giorno senza mai rinunciare prima ad una ricca colazione con yogurt, frutti di bosco, pane e marmellata, ostriche e caffè, per avere il "carburante" sufficiente ad affrontare le 10 mila chilocalorie consumate ogni 24 ore. "Non ho incontrato fauna selvatica ma soltanto plastica: abbiamo tolto i pesci dall'oceano per rimpiazzarli con i rifiuti", ha commentato dopo ben 500 mila bracciate nelle acque inquinate dell'Atlantico.

Il suo fisico di acciaio ha mezzo secolo di resistenza al freddo e agli sforzi sulle spalle. Ma l'impresa più titanica, anche per Pugh, è quella contro il riscaldamento globale. Eppure se il campione britannico di endurance con un passato tra i codici di diritto marittimo e i commandos della Sas tenta ancora di superare i propri limiti, è proprio per condividere lo sforzo di fare qualcosa di più grande. D'altronde, a 17 anni aveva già nuotato da Robben Island a Cape Town. Nel 2007 poi è stato il primo a circumnavigare il Polo Nord a nuoto e ora il numero uno ad aver nuotato sotto la calotta polare, dimostrando che non esiste paura che non valga la pena combattere. Per sé e per gli altri.