Politica

Conte al lavoro per blindare la maggioranza. Bettini (Pd): "Sostituire Iv con parlamentari democratici"

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (ansa)
Dopo l'incontro con Mattarella il premier cerca una soluzione per evitare la crisi. Fornaro (Leu): "Più coraggio e meno alchimie parlamentari". Renzi cita Confucio. "Pazienza è potenza". Salvini: "Non siamo a disposizione di governi arlecchini"
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Il premier Giuseppe Conte è al lavoro per blindare la maggioranza di governo. Le strade sono due: puntare a convincere qualche renziano "pentito" o assicurarsi un drappello di responsabili che, secondo fonti di maggioranza, sarebbe pronto ad emergere al momento opportuno nel caso Italia Viva dovesse uscire dal patto di governo. Una nota di Palazzo Chigi sostiene che il presidente del Consiglio "non è alla ricerca di altre maggioranze diverse da quella che attualmente sostengono il governo. Conte è impegnato con i tavoli di lavoro per l'agenda di governo 2023, tavoli a cui partecipano tutte le forze di maggioranza, IV inclusa".  E "stupore" si registra anche al Quirinale per "le ricostruzioni apparse in qualche quotidiano, in cui, anche con virgolettati, si attribuiscono abusivamente intenzioni al Capo dello Stato riguardo alla situazione politica, con riferimento a uno degli incontri che avvengono frequentemente tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio", si legge in un'altra nota del Colle.

Ieri il premier ha infatti incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una breve visita seguita ad alcuni contatti telefonici. Un approfondimento sulla situazione politica dopo il picco di fibrillazioni dei giorni scorsi tra il premier e Matteo Renzi, che ha messo a dura prova la tenuta dell'esecutivo.


Sul fronte Pd, a sostenere l'ipotesi di una sostituzione di Italia Viva con altri parlamentari democratici è oggi Goffredo Bettini, autorevole esponente della direzione dem: "Oggi è chiaro a tutti che la condotta di Renzi pone problemi acutissimi al campo democratico e al governo Conte - scrive su Facebook - Quanta pazienza si può avere ancora con il fiorentino? Difficile dirlo, i margini sono molto risicati. Ecco perché consiglio di preparare al più presto scenari alternativi". E aggiunge: "C'è la possibilità, tutta da costruire, di sostituire Italia Viva con parlamentari democratici (in quanto non sovranisti, illiberali e autoritari) pronti a collaborare con Conte fino alla fine della legislatura".
Il ministro dem per il Sud Giuseppe Provenzano invita però a non precipitare gli eventi: "Io stimo molto Bettini ma prima di cercare nuove maggioranze bisogna cercare chiarezza in questa maggioranza", dice a Mezz'ora in più su Rai Tre.

Dai renziani fioccano smentite: "Non ci vendiamo", sebbene siano trapelati i nomi di quattro dei sei senatori "sospettati" di voler tornare nel Pd o restare in maggioranza. Una è l'ex cinquestelle Gelsomina Vono, poi ci sarebbe l'ex berlusconiana Donatella Conzatti, Giuseppe Cucca ed Eugenio Comincini.


Nel primo pomeriggio arriva la risposta di Renzi che cita Confucio su Facebook: "Sono giorni pieni di inutili polemiche. Mi piace allora augurarvi buona domenica con il pensiero del cardinal Ravasi sul Sole 24 Ore di oggi. Nel breviario di oggi cita Confucio: la pazienza è potenza. Ci vuole pazienza per sopportare le fake news di questi giorni. Ma noi ne abbiamo tanta: il gelso diventerà seta. Buona domenica".


C'è anche chi si premura di dichiare la sua fedeltà al capo. "Sono con Matteo Renzi dal primo momento e continuo a credere nel fatto che sia lui l'unico ad avere una visione  - dice il senatore di Iv Ernesto Magorno - La delusione, semmai, è verso il Premier Conte che, nelle ultime ore, è venuto in Calabria per presentare un piano di opere senza assumere però, in concreto, nessun impegno serio". Il riferimento è alla visita a Gioia Tauro per il Piano Sud 2030.
 
Matteo Salvini intanto attacca in anticipo gli eventuali 'responsabili': "Sono poltronari, responsabili solo del loro conto corrente, a certe miserie noi non ci stiamo. Non siamo a disposizione di governi arlecchini", dice a margine della visita al Micam di Milano.

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"Al governo serve più coraggio, meno polemiche e alchimie parlamentari - reclama il capogruppo di liberi e uguali alla camera, Federico Fornaro - C'è un mondo reale fuori dalle stanze del potere che chiede risposte tempestive".
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