13 febbraio 2020 - 15:36

Metro di Torino, ascensore rotto: il papà porta in braccio la figlia disabile

Costretto a lasciare sulla banchina la carrozzina. La mamma della ragazza: «Questa volta ce la siamo cavata da soli, ma non è così che dovrebbe essere»

di Giulia Ricci

Metro di Torino, ascensore rotto: il papà porta in braccio la figlia disabile
shadow

«Questa volta ce la siamo cavata da soli, ma non è così che dovrebbe essere». A dirlo con frustrazione è Marisa Nerone, la mamma di Filomena. È stata lei, mossa dalla rabbia, a fare il video che ritrae il marito mentre è costretto a portare in braccio la figlia disabile, 46 anni, per le scale mobili della stazione Vinzaglio della metropolitana di Torino. Una mano al mancorrente, l’altra a tenere stretta Filomena, e alla fine della rampa la carrozzina della ragazza, abbandonata. «Ad indicare il guasto non c’era nessun cartello, nessuna indicazione, niente di niente», continua Marisa, che è anche presidente dell’associazione «Isola che non c’è», che dal 1996 si occupa dell’integrazione e dell’inserimento sociale dei ragazzi disabili.


Non è la prima volta

«Dovevamo portare la ragazza ad una visita dal dentista, una cosa semplice. Avevamo appuntamento alle dieci e mezza, ma alle dieci e dieci troviamo l’ascensore guasto, senza alcun avviso. Avevamo due opzioni. La prima, era quella di tornare indietro e salire da un’altra stazione della metropolitana, per poi fare un pezzo a piedi. Ma noi siamo persone puntuali, ci teniamo. E così abbiamo scelto la seconda, anche se io non ero d’accordo: è pericoloso». E così, la carrozzina è rimasta al fondo delle scale, e il marito ha preso in braccio la figlia: «Diciamocela tutta: Filomena ha 46 anni, anche se sembra una ragazzina, e mio marito è appena uscito da un infarto. Finita la rampa, l'ho tenuta io e lui è sceso a riprendere la carrozzina. Finché il Signore ci tiene in gloria noi facciamo tutto quello che possiamo, ma immagini – continua Marisa -, immagini un disabile da solo o uno di quei ragazzi che si cerca di far diventare autonomi: potrebbero entrare nel panico. Ma poi siamo nel 2020, è assurdo che la metropolitana non funzioni mai». Non è la prima volta che Marisa incontra queste difficoltà utilizzando i mezzi pubblici torinesi: «La segretaria della dentista dove andiamo mi ha raccontato che l’ascensore a Vinzaglio è rotta da prima di Natale: perché non mettono due persone ad aiutare? E anche la dottoressa da cui stavamo andando, che lavora in Corso Duca degli Abruzzi, mi racconta che spesso i suoi pazienti disabili non riescono a raggiungerla per colpa della metropolitana».

«È così da tre mesi»

E così, presa dalla frustrazione, Marisa ha fatto un video che ha mandato al capogruppo dei Moderati in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris, Silvio Magliano: «Evidentemente - afferma il consigliere - è questa l'attenzione che la giunta Appendino dimostra di avere per le persone con disabilità. Da quanto tempo l'ascensore è guasto? Corrisponde al vero quanto mi è stato riferito, cioè che questa situazione va avanti da prima di Natale? In che tempi pensiamo di ripristinare il normale funzionamento dell'ascensore? Perché il guasto non è stato segnalato all'utenza?». E per la seduta di lunedì del Consiglio Comunale annuncia la presentazione di una richiesta di comunicazioni urgenti sul tema».

Disservizi in metro

Ma i disservizi della metro non si fermano agli ascensori: su 45 scale d’accesso alle stazioni, ben 11 sono ad oggi inutilizzabili. Si salvano 11 fermate su 21, poco più della metà. Un fatto preoccupante per una città che promuove la mobilità sostenibile, una faticaccia per i torinesi magari gravati da bagagli (per non parlare dei turisti). Il caso più grave è quello di Porta Susa, che si presenta con entrambe le scale fuori uso. Nessuna riparazione in corso, ma un biglietto che invita i passeggeri a servirsi di altri accessi. Gli ascensori sono attivi, Vinzaglio a parte, ma per limiti di capienza possono trasportare un numero irrisorio di passeggeri. Così l’attesa dura diversi minuti, soprattutto nelle ore di punta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA