Nessuna diva ha rischiato molto, esteticamente, nei look per gli Oscar. Ma il messaggio «siamo qui per contare» è risuonato forte e chiaro, grazie innanzitutto  a Natalie Portman, che ha usato  la cappa nera di  Dior creata appositamente per lei da Maria Grazia Chiuri per far scintillare i nomi delle registe snobbate dalla Academy ricamati sul tessuto: un modo per spiegare che anche la moda può e vuole dire la sua.  <We should all be feminists> ha  scritto qualche tempo fa la Chiuri sulle t shirt della maison, e in ogni sfilata porta avanti il suo discorso sull’importanza di incoraggiare l’arte al femminile. Il palcoscenico degli Academy Awards era perfetto per ricordare le «dimenticate»: «Volevo dare un riconoscimento alle donne di cui non è stato riconosciuto l'incredibile lavoro di quest'anno» ha detto Portman: ed eccole, bianco su nero: Lorene Scafaria («Le ragazze di Wall Street»), Lulu Wang («The Farewell»), Greta Gerwig («Piccole donne»), Mati Diop («The Farewell»), Marielle Stiles Heller («Un amico straordinario»), Melina Matsoukas («Queen & Slim»), Alma Harel («Honey Boy») e Céline Sciamma («Ritratto della giovane in fiamme»). 

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Portman ha anche ricordato la scarsità di candidate non bianche all’Oscar, citando l’unica attrice di colore nominata, Cynthia Erivo, splendente in  Atelier Versace in bianco  asimmetrico. Già, perchè è stato un Oscar molto asimmetrico (sarà anche questo un messaggio?) nei vestiti: Charlize Theron bella e impossibile in Dior Haute Couture  nero con  spalla nuda e diamante Tiffany da 20 carati, Renee  Zellweger vincente e asimmetrica (ma con una manica lunga) in Armani    ritira orgogliosa il suo Oscar per «​​​​​​​Judy»  

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Sorride felice Scarlett Johannson in un abito champagne  Oscar de la Renta: «Marriage Story» di Noah Baumbach, pur essendo tra i favoriti alla vigilia, ha preso solo il premio per la miglior attrice non protagonista  ma lei non pare delusa: «è innamorata» mormorano in platea. 

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Se Baumbach resta a bocca asciutta, la moglie Greta Gerwig non ha neanche incominciato a correre per la miglior regia per il suo «Piccole Donne», che però ha vinto l’Oscar per i costumi. Tutti gli occhi   erano puntati sul suo collier Bulgari di smeraldi e diamanti, una scintillante prova di potere. 

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