Cronaca

Coronavirus, il numero dei morti supera quota 1000, aumentano i contagi

 Il presidente cinese Xi Ping con la mascherina in un centro di prevenzione di Pechino (afp)
Due i decessi fuori dalla Cina, a Hong Kong e nelle Filippine. Sessantacinque i nuovi contagiati sulla Diamond Princess, in Giappone: il totale complessivo arriva a 135. Regno Unito (4 casi): minaccia "grave e imminente". Al Celio gli otto italiani rimpatriati. Negativi il test sui due bambini portati allo Spallanzani: possono tornare alla Cecchignola. Media Usa: "Amazon riempie i magazzini per paura di futuro contagio delle merci"
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Sale oltre 1000 il bilancio complessivo dei morti, la maggior parte in Cina, per il coronavirus che ha superato di gran lunga quello della Sindrome respiratoria acuta grave (Sars), che ha ucciso 774 persone in tutto il mondo nel 2002-2003. Mentre i casi di contagio hanno superato quota 40.000 (40.171). Il numero degli stranieri contagiati, fa sapere Pechino, nel Paese è salito a 27. Per la precisione, con la morte di altre 103 persone nella provincia cinese di Hubei, epicentro dell'epidemia, il bilancio dei morti nella nazione è salito a 1.011. Il numero dei contagi è salito a oltre 42.200.

E un nuovo caso di coronavirus cinese è stato confermato anche a San Diego, in California. Lo riporta l'emittente locale 10 News, precisando che si tratta di un cittadino americano che è stato evacuato da Wuhan, in Cina, epicentro dell'epidemia, nella base aerea di Miramar. Una donna cinese di 30 anni nella Corea del Sud è risultata inoltre positiva al coronavirus a Seul. E' il 28esimo caso in Corea del Sud mentre 15 sono quelli accertati in Vietnam.

L'INTERATTIVO  Così si è diffuso il coronavirus

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, che ha appena inviato una squadra di esperti in Cina, il numero di infezioni rilevate quotidianamente nel Paese si sta stabilizzando, ma è troppo presto per concludere che l'epidemia ha superato il suo picco. "Stiamo registrando un periodo di stabilità di quattro giorni, in cui il numero di casi segnalati non è aumentato. Questa è una buona notizia e potrebbe riflettere l'impatto delle misure di controllo che sono state messe in atto", ha dichiarato il responsabile del programma di emergenza sanitaria dell'Oms, Michael Ryan.

I casi di coronavirus, la cui trasmissione è confermata come avvenuta da persone che non hanno viaggiato di recente in Cina, potrebbero essere "la punta dell'iceberg", ha scritto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus su Twitter, mentre una "missione di esperti internazionali" è partita per la Cina per aiutare il coordinamento della risposta all'epidemia".

Alla ricerca del vaccino

E nella corsa contro il tempo per cercare di sconfiggere il virus, la Cina ha iniziato la sperimentazione sui topi di un primo possibile vaccino. Lo riporta l'agenzia cinese Xinuha citando il portale locale yicai.com che riferisce quanto sostengono varie fonti del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). "Alcuni campioni del possibile vaccino sono stati iniettati ieri a oltre 100 topi", si legge, ricordando che "i test sugli animali avvengono in una fase molto precoce dello sviluppo di un vaccino e che ancora molti passi dovranno essere fatti prima che sia pronto per la somministrazione agli esseri umani". La sperimentazione sui topi rappresenta infatti soltanto uno screening iniziale di un possibile vaccino. Secondo il portale yicai.com, che cita un ricercatore della Tongji University, sono previsti ulteriori test di tossicità su animali di maggiori dimensioni, come le scimmie, per garantire la sicurezza del vaccino negli studi clinici sugli esseri umani

Il caso diplomatico Italia-Cina

La chiusura temporanea dei voli diretti da parte dell'Italia irrita Pechino. La Cina auspica che l'Italia possa avere una valutazione "obiettiva, razionale e fondata sulla scienza" all'epidemia di coronavirus nel Paese asiatico e che si trattenga dal prendere misure eccessive, ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Geng Shuang.  La risposta da parte del governo italiano è arrivata in tarda mattinata: "Il governo continuerà a perseguire una linea di massima precauzione con l'obiettivo prioritario di assicurare la tutela della salute di tutti i cittadini, come fatto fino ad ora con tutte le misure già assunte. Il governo continuerà, inoltre, ad aggiornarsi con vigile attenzione avendo cura che tutte le iniziative restino costantemente adeguate ai criteri di proporzionalità e adeguatezza fin qui adottati", si legge in un comunicato diffuso al termine del vertice di stamattina presieduto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sull'emergenza coronavirus, al quale erano presenti anche il capo del dipartimento della Protezione civile Borrelli, i ministri Speranza, Di Maio, Gualtieri, Franceschini, Guerini e il sottosegretario Crimi.

Il governo italiano, inoltre, "continuerà a promuovere iniziative di sostegno umanitario e, anche a livello europeo, di solidarietà nei confronti del popolo cinese. Sono allo studio iniziative anche di collaborazione scientifica per sostenere il grande sforzo delle autorità cinesi. Il governo, inoltre, ha avviato una istruttoria per l'adozione di misure di contenimento degli effetti negativi dell'emergenza sul nostro sistema economico e produttivo".
E il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, riassumendo l'esito del tavolo interministeriale, ha comunicato con un post su Facebook che il governo "ha avviato un percorso per individuare misure per contenere l'impatto dell'emergenza sul nostro sistema economico e produttivo, a partire da forme di sostegno all'attività e l'export delle aziende coinvolte". Si promuoveranno, ha aggiunto, anche "iniziative di sostegno umanitario e di collaborazione scientifica" con la Cina.



L'Oms: possibile nuova accelerazione dell'epidemia

Se all'estero il contagio sembra aver viaggiato a un passo più lento della Cina, Ghebreyesus non ha escluso la possibilità che ci possa essere un'accelerazione dell'epidemia che ha infettato più di 40.000 persone e causato 908 morti in Cina. "Il contenimento resta il nostro obiettivo, ma tutti i Paesi devono usare la finestra dell'opportunità creata dalla strategia di contenimento per prepararsi al possibile arrivo del virus", ha aggiunto ancora. Fuori dalla Cina ci sono state più di 390 infezioni, suddivise in quasi 30 tra Paesi e regioni. Due le vittime, una a Hong Kong e una nelle Filippine. Ma proprio, proprio per il fatto che fuori dalla Cina il contagio sia limitato, "abbiamo una finestra di opportunità per sconfiggere il coronavirus. Dobbiamo sfruttare questa occasione ora", ha detto il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nella sua conferenza stampa quotidiana, insistendo sulla necessità di una cooperazione globale contro l'epidemia.

L'allarme Gb: "Minaccia grave e imminente"

Le autorità britanniche hanno dichiarato il coronavirus una minaccia "grave e imminente" per la salute pubblica, dopo che quattro casi sono stati rilevati nel Regno Unito. Il ministro della sanità britannico Matt Hancock ha annunciato che il Regno Unito attuerà misure per "garantire che il pubblico" sia protetto dalla trasmissione di questo virus. Ieri, le autorità sanitarie avevano confermato un quarto caso di infezione da parte del nuovo coronavirus cinese nel Regno Unito. Il paziente, che si trova nel Royal Free Hospital di Londra, sarebbe stato in contatto con un'altra persona infetta nel paese. Domenica, un aereo è arrivato in una base militare in Inghilterra e ha evacuato più di 200 persone da Wuhan.

Negativi i test sui due bimbi del gruppo alla Cecchignola

In serata è arrivata la notizia che "anche il secondo test al coronavirus effettuato presso l'Inmi Spallanzani sui due bambini provenienti dalla Cecchignola è risultato negativo al 2019-nCoV. È stato dunque predisposto il rientro alla Cecchignola con un mezzo dell'Ares 118 e d'intesa con l'Autorità sanitaria militare per completare il periodo di sorveglianza". A comunicarlo è stata la Direzione sanitaria dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. I piccoli fanno parte del gruppo dei 56 italiani rimpatriati i primi giorni di febbraio e ora alla Cecchignola. Ieri i bimbi di 4 e 8 anni, con solo alcune linee di febbre, erano stati trasferiti a titolo puramente precauzionale all'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma per accertamenti .

Arrivati gli italiani

È atterrato intorno ieri alle 14 all'aeroporto militare di Pratica di Mare l'aereo proveniente dalla base Raf di Brize Norton, nell'Oxfordshire, con a bordo il piccolo gruppo di 8 italiani provenienti da Wuhan, la regione focolaio del coronavirus. Dopo i primi controlli, il gruppo è stato trasferito in pullman all'ospedale militare del Celio, dove dovrà trascorrere il programmato periodo di quarantena. Gli italiani erano arrivati in mattinata in Inghilterra, alla base Raf di Brize Norton, nell'Oxfordshire, a bordo di un aereo proveniente da Wuhan con 200 persone. Dovevano essere on nove, ma Niccolò, lo studente 17enne di Grado, invece è rimasto bloccato in Cina, dato che ha di nuovo la febbre.

 

Buone notizie arrivano anche dal nuovo bollettino medico diffuso dallo Spallanzani: "Tutti i test relativi ai casi sospetti per il nuovo coronavirus sono risultati negativi, compreso il test per la donna italiana inviataci, a puro scopo precauzionale, dalla Città Militare della Cecchignola e la coppia proveniente da un Pronto soccorso cittadino", è stato comunicato dall'ospedale.

"Sono stati valutati, a oggi, presso la nostra accettazione 53 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 36 risultati negativi al test sono stati dimessi. Diciassette pazienti sono tuttora ricoverati", fa sapere lo Spallanzani nel bollettino quotidiano. "Tre - è stato spiegato - sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva e il giovane proveniente dal sito della Cecchignola); 12 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato; due sono pazienti che, risultati negativi al test per nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici".

 

Positivo anche il secondo figlio della coppia di Taiwan

È risultato positivo al coronavirus anche il secondo figlio della coppia di Taiwan con diagnosi di contagio formulata al ritorno da un viaggio in Italia. Dopo la conferma di ieri per il primo, anche il fratello è stato contagiato. Lo si apprende da fonti regionali della Toscana a cui risulta che il ministero della Salute di Taiwan avrebbe comunicato la positività al coronavirus. Il primo figlio è stato messo in quarantena, in ospedale, venerdì scorso. Tutta la famiglia così risulta contagiata. Nella riunione odierna della task
force che la Regione Toscana è stato precisato che "i quattro turisti di Taiwan (due genitori e due figli), che sono risultati positivi al virus una volta rientrati in patria (in un primo tempo solo i genitori, poi anche i due figli), sono stati in Toscana (Firenze, Siena e Pisa) dal 26 al 29 gennaio". Stando a quanto comunicato, "il personale dell'albergo di Firenze in cui hanno soggiornato ha riferito al personale sanitario della Asl Toscana che i turisti indossavano le mascherine di protezione". "Ci si sta avvicinando alla scadenza dei 14 giorni (tempo attualmente fissato di incubazione massimo) - fa notare la stessa task force - e finora non è stato registrato nessun caso in Toscana".
 

Il rischio contagio sulla nave

Sarebbero 65 i nuovi casi di coronavirus rilevati sulla Diamond Princess, la nave da crociera ferma nella baia di Yokohama, in Giappone: i contagi, riporta la tv commerciale Tbs citando fonti non meglio precisate, sarebbero così saliti a 135. A bordo ci sono ancora quasi 3.700 persone, tra cui 35 italiani, di cui 25 membri dell'equipaggio, incluso il comandante Gennaro Arma.
"Ogni anima su questa nave è provvista di un termometro personale da usare e auto testarsi ogni 4 ore informando subito l'equipe medica, nel caso in cui la temperatura corporea superi i 37,5 gradi", scrive in un diario di bordo su Facebook una degli italiani in quarantena sulla Diamond Princess. Inoltre "si continua incessantemente a testare le persone, ad oggi altri 336 campioni sono stati prelevati", aggiunge la donna che sul social usa lo pseudonimo di Allegra Viandante

Il periodo di quarantena potrebbe durare fino al 19 febbraio. I test sono stati inizialmente limitati alle persone che hanno mostrato sintomi o che sono venute a contatto con un passeggero che era precedentemente sbarcato a Hong Kong e che è stato trovato come portatore del virus. In seguito sono stati estesi alle persone vulnerabili a bordo, comprese le persone che erano state a contatto con i nuovi casi di infezione.

La Cina tra aiuti e blocchi

Gli Stati Uniti sono pronti ad offrire 100 milioni di dollari in aiuti alla Cina ed altri Paesi che devono fronteggiare l'emergenza coronavirus. A renderlo noto è stato il Dipartimento di Stato di Washington, che sta inoltre lavorando con organizzazioni americane per assicurare il trasporto di aiuti umanitari alla Cina. Questa settimana è già stato inviato materiale sanitario per 16,1 tonnellate.

Per la prima volta il presidente Xi Jinping è apparso in tv con laascherina protettiva sul volto nel distretto di Chaoyang, a Pechino, in un centro per la prevenzione. In realtà Pechino ha però allentato alcune restrizioni decise per contenere l'epidemia e i lavoratori hanno iniziato gradualmente a tornare oggi negli uffici e nelle fabbriche. Ma le multinazionali continuano a limitare la produzione: la casa automobilistica tedesca Volkswagen ha annunciato la chiusura per altri 10 giorni, sino al 17 febbraio, della maggior parte dei suoi impianti cinesi. Oggi riapriranno solo quelli vicino a Shanghai. "Stiamo lavorando duramente per tornare ai normali processi di produzione, affrontando le sfide legate al riavvio, a livello nazionale, delle catene di approvvigionamento e alle limitate opzioni di viaggio dei nostri dipendenti di produzione", ha spiegato Volkswagen in una nota.


Business Insider: "Amazon riempie i magazzini"

Nella serata di lunedì dai media Usa (Business Insider, ripreso dall'agenzia Reuters) è arrivata la notizia, basata su email aziendali inviate ai venditori, che il colosso dell'ecommerce Amazon sta stoccando quante più merci possibile nei suoi magazzini, ufficialmente per "garantire ai clienti la regolare disponibilità dei prodotti" secondo quanto comunica l'azienda, "per un eccesso di scrupolo" dato il momento particolare vissuto dall'economia cinese.