«È in buone condizioni generali» il paziente italiano risultato positivo al virus. Lo si apprende dal bollettino medico dello Spallanzani. «Presenta lieve febbricola e lieve iperemia congiuntivale - prosegue lo Spallanzani - Il quadro clinico e quello radiologico polmonare sono negativi. Il paziente inizierà in giornata la terapia antivirale». Il paziente è stato trasferito nell'Istituto romano dalla struttura dedicata della Città Militare della Cecchignola, dove è risultato positivo al test di screening per nuovo coronavirus. 

L'uomo di Luzzara, sulla trentina, è il primo caso di contagio in Italia. Era in quarantena alla Cecchignola insieme agli altri 55 rientrati dalla Cina e si era recato a Wuhan per fare visita alla fidanzata. Avrebbero dovuto passare il Capodanno in Thailandia, ma il test ha bloccato tutto. L'allerta era scattata dopo le analisi condotte sui tamponi effettuati agli italiani sotto osservazione ed il soggetto interessato, che era in stanza da solo, era stato trasferito e posto in isolamento allo Spallanzani per ulteriori accertamenti. «I colleghi della Cecchignola stanno tracciando tutti i contatti» che l'italiano ora ricoverato allo Spallanzani ha avuto, ha aggiunto il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani Giuseppe Ippolito.

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Il ragazzo italiano contagiato dal coronavirus, originario del Reggiano, ha 29 anni e fa il ricercatore negli Stati Uniti. Secondo quanto appreso dall'Ansa si trovava in Cina a Wuhan per una vacanza in occasione del Capodanno cinese, insieme alla sua fidanzata, una ragazza cinese della zona. Il giovane sarebbe stato in Cina per un breve periodo prima di essere rimpatriato insieme agli altri italiani. La famiglia del ragazzo da questa mattina, dopo aver scambiato alcune parole col sindaco di Luzzara, si è chiusa nel silenzio.

L'Istituto ad oggi conta «44 pazienti sottoposti al test, di cui 33 risultati negativi e quindi dimessi». «Anche se non si può escludere del tutto, ritengo molto improbabile che possa avere trasmesso l'infezione a qualcun altro dei 55 italiani rientrati, come lui, dalla città cinese di Wuhan e tuttora in osservazione alla città militare della Cecchignola», ha commentato il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza.

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Sempre dal bollettino medico emerge che «i due cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al test del nuovo coronavirus, sono tuttora nella terapia intensiva del nostro Istituto». «Le loro condizioni cliniche sono ancora invariate, con parametri emodinamici stabili - prosegue l'ospedale -. Sono attualmente in trattamento antivirale con il farmaco remdesivir. La prognosi è tuttora riservata. E continua la quarantena per le 20 persone che sono state in contatto con i due coniugi cinesi». 

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