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Fca, il quarto trimestre traina utile 2019 a 2,7 miliardi. Accordo con il Fisco da 730 milioni

Quarto trimestre record con utile netto in crescita del 35% a 1,6 miliardi. Margine record in Usa. L’ad Manley: «Anno storico»

di Marigia Mangano

3' di lettura

Fiat Chrysler Automobiles chiude l’esercizio 2019 con un quarto trimestre record che ha permesso di archiviare l’anno con un un utile netto di 2,7 miliardi di euro, in calo del 19% rispetto allo scorso anno, ma sufficiente per confermare i target fissati al 2020.

Conti trainati dal Nord America
In particolare il bilancio della casa italo americana registra un utile netto adjusted di 4,3 miliardi di euro (-9%). L’eps diluito adjusted è pari a 2,73 euro (-9%), mentre i ricavi netti sono stati di 108,1 miliardi, in calo del 2% rispetto all’esercizio precedente. L’ebit adjusted è stato pari a 6,7 miliardi, con un margine al 6,2%. Un dato trainato dai «risultati record» in Nord America e dal «miglioramento» registrato in America Latina. In particolare i risultati del Nord America sono stati sostenuti dai marchi Ram e Jeep, con le forti vendite del nuovo Ram Heavy Duty, del Ram 1500 e del Ram 1500 Classic che hanno permesso al marchio di raggiungere vendite record negli Stati Uniti (+18%). Più in generale le consegne globali complessive sono pari a 4.418.000 veicoli, in calo del 9%, principalmente - spiega Fca - per la riduzione degli stock presso la rete di vendita in Nord America, le minori consegne della joint venture cinese e, in Emea, le iniziative sui canali di vendita e l'uscita di produzione di alcuni modelli.

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Target 2020 confermati
Il cash flow delle attività operative è salito del 14% a 10,77 miliardi, quando il free cash flow industriale si è attestato a 2,113 miliardi di euro. Si tratta di risultati in linea con gli obiettivi che il gruppo aveva indicato per il bilancio del 2019, con il free cash flow industriale che ha battuto le stime. Alla luce di ciò la casa automobilistica guidata da Mike Manley ha confermato la guidance per il 2020. In particolare, il gruppo automobilistico «si aspetta che la forte performance continui anche nel 2020» e ha quindi confermato i target di un ebit adjusted sopra i 7 miliardi di euro, di un eps diluito adjusted superiore a 2,80 euro e un free cash flow industriale superiore ai 2 miliardi di euro.

«Il 2019 è stato un anno storico per Fca. Abbiamo continuato a creare valore per i nostri azionisti e intrapreso iniziative mirate alla crescita futura rafforzando in modo sostanziale la nostra posizione finanziaria, impegnandoci a investire in prodotti chiave e perfezionando un Combination Agreement con Psa», ha affermato l’ad di Fca Mike Manley
commentando i risultati 2019.

Quarto trimestre record
Fca, già in rialzo prima della pubblicazione dei conti, sta accelerando ulteriormente il passo e arriva a guadagnare più del 3% dopo la pubblicazione dei dati. La nota diffusa dal gruppo conferma che il cantiere per la fusione tra Fca e Psa è ben avviato e che «dovrebbe chiudersi alla fine del 2020 o all’inizio del 2021». L’operazione, aggiunge il comunicato, «genererà sinergie che a regime sono stimate in circa 3,7 miliardi di euro su base annuale». Quanto al quarto trimestre il gruppo ha registrato ricavi netti in crescita dell’1% a 29,643 miliardi di euro, battendo il consensus che era per ricavi pari a 29,2 miliardi. Nello stesso periodo, il gruppo automobilistico ha visto l’utile netto salire del 35% a 1,578 miliardi (+3% ), con l’eps diluito adjusted di 0,97 euro (+3%). L’ebit adjusted del quarto trimestre ammonta a 2,115 miliardi (+16%), leggermente sopra il consensus, con margine al 7,1% (+90 punti base). Il free cash flow industriale è pari a 1,451 miliardi di euro e il cash flow delle attività operative è salito del 14% a 4,368 miliardi. Nel periodo le consegne complessive sono state pari a 1.165.000 veicoli, in calo dell'1% sullo stesso trimestre del 2018.

Accordo con Agenzia delle Entrate, Fca paga 730 milioni
Sono 730 i milioni riconosciuti da Fca all'amministrazione fiscale italiana per l'accertamento di 2,6 miliardi di asset aggiuntivi rispetto a quelli dichiarati dal gruppo nel 2014, anno della cosiddetta 'exit tax' e del trasferimento della sede fiscale della società dall'Italia al Regno Unito. I numeri emergono dall'accordo stipulato il 20 dicembre scorso da Fca e Agenzia delle Entrate a seguito delle attività di verifica dell'Agenzia ed annunciato oggi dal direttore finanziario del gruppo, Richard Palmer. L'Agenzia delle Entrate aveva contestato a Fca di aver sottostimato le attività americane di Chrysler per 5,1 miliardi di euro.

L'importo, come spiegato da Palmer, è stato saldato utilizzando crediti fiscali all’erario, che non ha conseguentemente imposto alcuna sanzione o interesse.

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  • Marigia Manganoinviato

    Luogo: Milano

    Lingue parlate: Italiano, Inglese

    Argomenti: Finanza, automotive, tlc, holding di famiglia, banche e assicurazioni

    Premi: Premio internazionale Amici di Milano per i giovani, 2007, categoria giornalista

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