Una delle sculture di Beverly Pepper per l'Ara Pacis di Roma 

Addio alla scultrice Beverly Pepper, regina della Land Art

L'artista statunitense aveva 97 anni e sarà sepolta a Todi, dove viveva dal 1972 e dove ha lasciato molte opere

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L'artista statunitense Beverly Pepper, scultrice di fama internazionale, celebre per le sue opere monumentali e architettoniche e per interventi di Land Art e di Connective-Art, è morta all'età di 97 anni, nella tarda serata di ieri a Todi (Perugia), dove viveva dal 1972, pur avendo continuato spesso a soggiornare nella città natale di New York.

Era cittadina onoraria di Todi e alla città di elezione aveva regalato nel settembre scorso il "Parco di Beverly Pepper", primo parco monotematico di scultura contemporanea in Umbria e il primo dell'artista nel mondo. Le sculture, tutte provenienti dalla collezione personale della Pepper, raccontano il suo percorso creativo iniziato negli anni Sessanta ma mai ingabbiato in un movimento.

Beverly Stoll nasce a Brooklyn, a New York, il 20 dicembre 1922, studia design pubblicitario, fotografia e design industriale presso l'Art Students' League a Brooklyn e, a partire dagli anni Quaranta, a l'Académie de la Grande Chaumiére di Parigi. Durante il soggiorno europeo visita l'Italia e Roma, dove incontra lo scrittore giornalista statunitese Curtis Bill Pepper, che diventerà suo marito.

La sua prima personale, presentata dallo scrittore e pittore Carlo Levi, nel 1952, è alla Galleria dello Zodiaco a Roma. Negli stessi anni frequenta gli artisti Achille Perilli, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Giulio Turcato del Gruppo Forma1 e intesse numerosi rapporti con l'ambiente culturale romano.

Nel 1960, dopo un viaggio in Cambogia ad Angkor Wat, cambia radicalmente il suo linguaggio artistico, avvicinandosi alla scultura e realizzando piccole forme in legno e argilla. Espone per la prima volta come scultrice nel 1961 a New York e a Roma alla Galleria Pogliani, con presentazione critica di Giulio Carlo Argan.
Una foto d'epoca di Beverly Pepper in Italia 

Nel 1962 partecipa alla mostra "Sculture nella Città" nell'ambito del V Festival dei Due Mondi di Spoleto. L'artista realizza all'interno delle officine Italsider di Piombino (Livorno) varie opere di medie e grandi dimensioni, esperienza che sancisce il suo definitivo passaggio all'arte di forgiare e modellare il metallo.

Tra il 1967 e il 1969 sperimenta vere e proprie forme di connective-art e progetti ambientali utilizzando erba, sabbia, fieno. Tra il 1971 e il 1975 realizza il suo primo progetto ambientale a Dallas, "Dallas Land Canal and Hillside". Nel 1971 Pepper viene ospitata dalla città di Roma per esporre una decina di sculture in acciaio inox in piazza Margana.

Ara Pacis, l'allestimento delle opere di Beverly Pepper


Nel 1972 è presente alla 34esima Biennale di Venezia e si trasferisce definitamente a Todi, dove nella propria residenza costruisce il suo atelier-fabbrica. Tra il 1974 e il 1976 realizza una delle sue prime opere di Land Art, "Amphisculpture", in New Jersey e nel 1977 espone alla Documenta 6 di Kassel. Nel 1998 realizza l'installazione al Forte Belvedere.

Tra le sue opere ambientali più note: "Todi Columns" installate nella piazza del Popolo di Todi, "Spazio Teatro" a Celle di Pistoia, "Narni Columns" a Narni, "Palingenesis" a Zurigo, "Sol y Ombra Park" a Barcellona, "Manhattan Sentinels" nella Federal Plaza di New York, "Departure, For My Grandmother" a Vilnius in Lituania, "Brufa Broken Circle" al Parco sculture di Brufa.

Nel 2014 Beverly Pepper espone i suoi "Circles" al Museo dell'Ara Pacis a Roma, riuscendo a coniugare il passato con il presente. Tra le ultime opere di Land Art troviamo "Amphisculpture", un teatro all'aperto di 3000 mq, il più grande del centro-sud Italia, creato e donato da Beverly Pepper alla città dell'Aquila nell'ambito del progetto "Nove artisti per la Ricostruzione".

Tra i riconoscimenti ricevuti dall'artista, il premio alla carriera dall'International Sculpture justify di New York, il premio National Academician della National Academy Museum and school di New York, il premio di scultura Alexander Calder in Francia. Era Chevalier de l'Ordre des Arts et Lettres di Parigi, Commendatore all'Ordine del Merito della Repubblica Italiana e Accademico di Merito all'Accademia di Belle Arti di Perugia.

La scultrice sarà tumulata nel cimitero della frazione di Torregentile (Todi), dove si trova la sua casa-studio (un castello medievale definito "Beverly's Hills").