1 febbraio 2020 - 21:45

Il blitz di Daniele De Rossi: «Così sono riuscito a imbucarmi al derby nella mia Curva»

Con gli amici Zoro e Mastandrea per poter tifare liberamente: 4 ore di trucco per evitare selfie e autografi

di Luca Valdiserri

Il blitz di Daniele De Rossi: «Così sono riuscito a imbucarmi al derby nella mia Curva»
shadow

Quattro ore nelle mani della truccatrice. L’equivalente di due partite e mezzo più abbondantissimi recuperi. Daniele De Rossi ha faticato più di quando giocava a pallone, ma lo ha fatto per una buona causa: andare in Curva Sud a sostenere la Roma, nel derby di domenica scorsa. Poteva farlo senza camuffarsi, stile Favino/Craxi in «Hammamet»: è capitato molte altre volte che un calciatore, magari squalificato, sia andato in curva tra gli ultrà. La differenza è che De Rossi non voleva fare il «vip», ma proprio il tifoso. Essere libero di cantare, gridare, soffrire, dire le parolacce senza essere riconosciuto. L’avrebbero soffocato di selfie, ma lui voleva soltanto tornare indietro nel tempo, libero come il vento.

«Magari un giorno tornerò in Curva Sud, con una birra e un panino, a fare il tifo per la Roma», aveva detto Danielino il giorno del suo addio alla squadra giallorossa, il 14 maggio scorso. E lo ha fatto davvero. Settore 16F dello stadio Olimpico, accanto agli amici Valerio Mastandrea e Diego «Zoro» Bianchi. Più tanti altri che non sapevano che l’esagitato al loro fianco era De Rossi. Sui social c’è chi si vanta di aver offerto un Caffé Borghetti a quel tifoso dai capelli lunghi e imbiancati che sembrava il sosia di J Mascis, il cantante/chitarrista dei Dinosaur Jr. (De Rossi è un esperto di «alt rock», basta cercare sui social la sua playlist, fatta mentre era ancora un giocatore della Roma).

Da quando è tornato dall’avventura argentina al Boca Juniors, De Rossi non ha parlato. Preferisce tenere un profilo basso, sa che le domande sull’addio alla Roma potrebbero riaprire polemiche. La ferita è ancora aperta, ma la passione non è calata. Così, in combutta con Mastandrea e Zoro, ha ideato il blitz all’Olimpico dove, come dice lui, «mi sono imbucato». C’è stato anche un guasto ai tornelli dello stadio, che ha creato lunghissime file all’ingresso della Curva Sud Laterale. Pochi minuti di interruzione della linea per leggere i biglietti nominativi sono bastati per creare 40 minuti di stop. Un caos perfetto per «imbucarsi».

A rivelare al mondo il «trucco» è stata Sarah Felberbaum, la moglie di De Rossi, con un post su Instagram: «Ecco cosa succede quando tuo marito decide di infiltrarsi in Curva Sud per esaudire il suo sogno e vedere il derby. Abbiamo perso un pomeriggio intero, ore di trucco, traumatizzato i figli ma era felice come un bambino. Ti amo». L’amore che ha convinto l’attrice a seguire Daniele, con prole al seguito, in Argentina, anche se l’avventura al Boca Juniors è durata pochi mesi: «All’inizio in casa non avevamo nemmeno tutti i mobili. Sono andata a comprare un pollo arrosto in rosticceria, Daniele non era molto convinto, ma poi ci è sembrato il più buono della nostra vita».

De Rossi aveva già dimostrato doti di attore proprio con l’amico Zoro, inviato del programma di Serena Dandini «The Show must go off», su La7. Era l’inizio del 2012 e il calciatore era da tempo impantanato in un difficile rinnovo di contratto con il club. L’annuncio della sua permanenza in giallorosso arrivò con un formidabile video in cui Zoro faceva il tassista e De Rossi il passeggero. «Daje che oggi stanno a ffà sciopero, ce sto solo io... Ma che sei Danielino? E ‘ndo te porto?». «E portame a Manchester. Parigi. Tokyo! Honolulu... Las Vegas... Budapest... Fa un po’ te». «Stai confuso, eh? È na questione di soldi... Te devi fa ddà de più.. Ma che, te devo portà davero?». «Vabbè, alla fine, dai, resto qua. Scendo qua, va. Quant’è?» Prezzo, un autografo. La firma che di lì a poco De Rossi avrebbe messo sul contratto. Pensava di rimanere a vita con una sola maglia, come era successo a Totti. Ma questa è un’altra storia. E anche quella del Capitano è finita nella maniera che più ha ferito i tifosi.

Il video del trucco e dell’imbucata allo stadio ha fatto il giro del mondo, raccogliendo i like dei tifosi di tutte le squadre. La forza di De Rossi è proprio questa: in un calcio diventato business a tutti gli effetti, la passione vince. Anche Gaia, la moglie di Simone Inzaghi, l’allenatore della Lazio, ha commentato: «Fantastico!». E questo, conoscendo il derby di Roma, che non fa prigionieri, è il gol più incredibile che De Rossi potesse segnare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT