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E' morto Robbie Rensenbrink: fu uno dei fuoriclasse della grande Olanda di Cruyff

Giocò e perse due finali mondiali, famoso un suo palo al 91' contro Argentina nel 1978. In Belgio, con l'Anderlecht, ottenne grandi successi internazionali. Aveva 72 anni, era malato di atrofia muscolare progressiva
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Il destino sportivo glorioso di Robbie Rensenbrink, morto all'età di 72 anni, avrebbe potuto virare verso un posto stabile nella leggenda il 25 giugno 1978, al 91' della finale mondiale di Buenos Aires contro l'Argentina. Era uno dei leader, sia pure silenzioso, dopo il no di Cruyff alla Nazionale olandese, una sua conclusione ravvicinata eluse l'intervento dei portiere Fillol, ma si stampò beffardamente sul palo. Gli argentini quella partita la vinsero ai supplementari, e la grande Olanda, che 4 anni prima aveva perso un'altra finalissima (contro la Germania Occidentale) si consegnò alla storia del calcio come la più bella delle incompiute insieme all'Ungheria del 1954.  Restò parzialmente incompiuto anche Rensenbrink, che all'epilogo del 1974 (quando Cruyff c'era e dominava la scena) a Monaco di Baviera era arrivato malconcio dopo la durissima gara precedente con il Brasile e dovette alzare bandiera bianca alla fine del primo tempo.

Se ne è andato per una atrofia muscolare progressiva che non gli ha lasciato scampo. Quarantasei volte nazionale olandese, per vincere molto emigrò in Belgio e non giocò mai per una delle grandi del suo paese. Il Bruges infatti lo prelevò dal DWS Amsterdam -che lo aveva a sua volta ingaggiato precedendo l'Ajax-, soffiandolo al Feyenoord. Ma fu nell'Anderlecht, dove approdò nel 1971, che vinse molto. Velocissimo, rapido nel dribbling e goleador affidabile, si guadagnò il soprannome di 'uomo serpente'.  

Con la squadra di Bruxelles vinse il campionato nel 1972 e nel 1974,  quattro coppe del Belgio (1972, 1973, 1975 e 1976) ma soprattutto portò i biancomalva, prima compagine belga nella storia, a vincere a livello internazionale. Due volte la Coppa delle Coppe: nel 1976 in finale contro gli inglesi del West Ham per 4-2 (gara nella quale realizzò una doppietta) e nel 1978 con il nettissimo 4-0 all'Austria Vienna (a segno altre due volte). Nel palmares, anche due Supercoppe Europee, vinte nella doppia finale contro Bayern Monaco (in gol nel 4-1 di Bruxelles dopo la sconfitta 2-1 in Germania) e Liverpool (3-1 in casa, e ko 2-1 in Inghilterra). Una grande carriera che poteva essere perfetta se di mezzo, in quella notte argentina del 1978, non ci si fosse messo un palo.
 
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