TORINO. In un chilometro di tracciato se ne vedono di tutti i colori. Segnaletiche cancellate, strisce pedonali dedicate ai posti per disabili che finiscono contro un palo, bidoni dell’Amiat messi a casaccio tra il marciapiede e la ciclabile e anche un parcheggio fantasma che fa fare una inutile chicane alla ciclopista, che finisce pericolosamente quasi a centro strada. A sette mesi dal debutto, la ciclabile di corso Lecce torna a far discutere. Il progetto - parte integrante della Torino-Collegno finanziata con 200 mila euro di fondi regionali - che per una volta è riuscito a mettere d’accordo Comune e Circoscrizione non è mai andato giù ai residenti e negozianti del quartiere Parella.

La discordia nasce dalla conformazione stessa della pista. Le bici viaggiano accanto al marciapiede, posteggi e bidoni dei rifiuti stanno in mezzo e rimane giusto una corsia per il transito che lascia poi spazio ad altri parcheggi.

Risultato? Sulla ciclabile non c’è un cordolo di separazione dalla strada e la distanza tra le striscia gialle e le auto parcheggiate e risicata al punto che basta aprire una portiera per mettere a rischio l’incolumità di chi pedala. Mentre sulla carreggiata stradale la presenza di una sola corsia crea spesso code lunghissime e una cappa di smog senza precedenti. A questo poi si aggiungono i problemi più recenti, ovvero il posizionamento dei bidoni della differenziata e dei posti riservati ai disabili e la presenza di curve a zig-zag potenzialmente pericolose per chi decide di percorrere la ciclopista.

Su alcuni casi Palazzo Civico in questi ultimi mesi ha provato a metterci una pezza. Il naso di fronte alla caserma Amione, che creava un’innaturale chicane, è stato rimosso, ma al suo posto ora c’è un tratto di asfalto grezzo e nessuna traccia della segnaletica orizzontale. Il parcheggio disabili all’angolo con corso Appio Claudio ora ha uno scivolo per accedere al tratto pedonale ma la ciclabile, in una soluzione quanto meno discutibile, finisce sul marciapiede trasformandolo in un tratto ciclopedonale. Gli altri problemi, invece, sono ancora tutti lì. Il posto riservato ai disabili al civico 22 ha le strisce che finiscono contro un marciapiede rialzato e un palo. Poco più in là c’è un altro parcheggio, questa volta fantasma, che fa fare alla pista un’inutile parabola verso il centro strada. I bidoni della differenziata sono un po’ ovunque: alcuni a centro strada tra le auto posteggiate, altri sul marciapiede e altri ancora direttamente in mezzo alla ciclabile. E poi gran parte della segnaletica orizzontale è già consumata ad appena sette mesi dalla pittura.

Insomma, quello che dovrebbe rappresentare uno degli assi principali per il collegamento tra Torino e Collegno è invece un esperimento che fino ad ora ha dimostrato più falle che aspetti positivi. E chi si aspetta un intervento massiccio da parte del Comune dovrà accontentarsi di un semplice «ripasso della segnaletica». —

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