TORINO. Psicosi da medico a Grugliasco. In particolare tra gli 8 mila residenti di Borgata Paradiso. E prime inquietudini a Collegno. Psicosi da medici, medici di famiglia, che lasciano: cioè chiudono gli studi per andare in pensione tra le preoccupazioni degli assistititi, privati di punti di riferimento pluridecennali. Da qui l’avvio di petizioni, prima increspatura di una protesta destinata ad estendersi.

Parliamo di quattro medici in uscita: tre a Grugliasco e uno a Collegno, per un totale di oltre 4 mila assistititi. «Già ora, nella sola città di Grugliasco, ci sono nove medici di base disponibili per un totale di 4 mila posti liberi - rassicura l’Asl Torino 3 -. Se poi consideriamo l’intero distretto, i posti disponibili sono oltre 10 mila».

Tutto a posto? No, dato che la stessa Asl promette di attivarsi «per risolvere il problema»: che quindi esiste. «Ci siamo già adoperati, in accordo con il Comune, per vedere se sarà possibile attivare sedi ambulatoriali specificamente nella zona interessata».

Qual è il problema? In realtà sono diversi: l’impossibilità di far scattare subito le sostituzioni (i medici lasciano ora, i reintegri saranno possibili da ottobre), l’impossibilità per l’Asl di imporre ai medici che subentrano dove aprire lo studio, la localizzazione geografica degli studi che restano sul campo: soprattutto con riferimento alla parte più anziana della popolazione. Altro problema: l’effettiva disponibilità dei posti calcolati come liberi sul territorio.

Roberto Montà, sindaco di Grugliasco, non nasconde la preoccupazione: «In questi giorni migliaia di cittadini devono scegliere il medico, alcuni stanno raccogliendo le firme e la settimana prossima vogliono venire in Consiglio comunale. Considerato che alcune aree sono scoperte, c’è un problema di gestione dell’emergenza». Nemmeno a Collegno dormono sonni tranquilli. Francesco Casciano, il sindaco: «Il nostro Comune, 50 mila abitanti, è organizzato per quartieri che valgono come delle città. Per ora il rapporto medici-abitanti regge ma in alcune zone la distribuzione territoriale crea problemi. Temo che a breve avremo gli stessi squilibri di Grugliasco».

Per inciso, a Savonera, Borgo Nuovo e Villaggio Dora gli studi medici si trovano in locali comunali ad affitto calmierato. «La Regione anticipi a febbraio la possibilità del ricambio dando la possibilità di utilizzare i giovani medici sul territorio», chiede Nino Boeti, medico e già presidente del Consiglio regionale.

È quello che Flavio Boraso, direttore generale dell’Asl, proverà a fare: far scattare da subito i subentri, chiedendo alla Regione di ratificare il provvedimento a posteriori.

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