22 gennaio 2020 - 19:56

Scoperto in Australia il più antico cratere di impatto di asteroide

Il colpo avvenne 2,23 miliardi di anni fa e produsse una struttura di almeno 70 chilometri di diametro in un periodo in cui era in corso una glaciazione

di Paolo Virtuani

Scoperto in Australia il più antico cratere di impatto di asteroide
shadow

È stata scoperta a Yarrabubba, in una remota regione desertica dell’Australia occidentale, una struttura che è stata interpretata dai ricercatori guidati da Timmons Erickson del Johnson Center della Nasa come la testimonianza del più antico impatto con un asteroide con la Terra. Con un avanzato sistema di datazione basato sugli isotopi di uranio e piombo contenuti in traccia nei cristalli di zircone e monazite, è stata stabilita l’epoca dell’impatto: 2,229 miliardi di anni fa, con un margine di errore di 5 milioni di anni in più o in meno.

L’impatto

L’impatto australiano è di circa 200 milioni di anni precedente al più vecchio finora identificato, quello di Vredefort in Sudafrica, che è anche molto più grande. Ciò non significa che non sono avvenuti impatti con asteroidi in epoche più antiche. Anzi, gli scienziati ritengono che la Terra nei suoi primi 500-600 milioni di anni di vita passò attraverso diverse fasi in cui venne sottoposta a un autentico «bombardamento» da parte di comete e asteroidi di varie dimensioni. L’ultima fase, chiamata Late Heavy Bombardment, durò almeno 100 milioni di anni e terminò 3,9 miliardi di anni fa. Solo che le testimonianze di questi impatti antichi sono stati distrutti dall’erosione e dall’azione geologica.

Il diametro

In Australia in verità non è stata rilevata nessuna struttura assimilabile e un cratere. Come è stato pubblicato Nature Communications, è stata notata un’anomalia in corrispondenza di una bassa collina di granito nel centro intorno alla quale sono stati ritrovati nei minerali che presentano delle particolari microstrutture che si possono formare solo se sottoposte al altissime pressioni e alte temperature tipiche di un grande impatto. Considerando questi e altri fattori, si è stati in grado di determinare il diametro del «buco» prodotto dall’impatto: 70 chilometri. L’asteroide che 66 milioni di anni fa probabilmente provocò l’estinzione dei dinosauri creò un cratere di 200 chilometri di diametro.

Terra palla di ghiaccio

L’impatto avvenne durante una fase di un’era (il Paleoproterozoico) in cui la Terra stava attraversando uno dei periodi più importanti della sua storia. A partire da circa 2,5 miliardi di anni fa, infatti, i primi batteri capaci di fotosintesi (cianobatteri) fecero innalzare il contenuto di ossigeno nell’atmosfera, prima praticamente inesistente. Ma questo grande evento ossidativo innescò anche una grande glaciazione in seguito a serie di reazione geochimiche.

Fine della glaciazione

Quando colpì l’asteroide circa 2,23 miliardi di anni fa la Terra era un’intera palla di ghiaccio. Il gruppo di Erickson ha ipotizzato che sul luogo dell’impatto si trovava uno strato di ghiaccio spessa fino a 5 chilometri. Il colpo vaporizzò all’istante una quantità enorme di acqua: 500 miliardi di tonnellate. Nella zona non si rinvengono più tracce di una copertura glaciale per i successivi 400 milioni di anni. L’impatto fece finire un’era glaciale? Gli scienziati non si azzardano a dirlo, ma si limitano a considerarla un’ipotesi da verificare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT