l relitto del Titanic sarà protetto dai turisti, pirati e dagli esploratori indesiderati in virtù di un trattato tra gli Stati Uniti e il Regno Unito che prevede una extra-protezione oltre alla Convenzione Unesco sulla tutela del patrimonio culturale subacqueo.

L’accordo, che dovrebbe essere esteso anche a Canada e Francia, punta a mettere uno stop alla caccia alle memorabilia del liner affondato il 15 aprile 1912 a 350 miglia da Terranova su un fondale di 3800 metri. Chi d’ora in poi sfiderà le acque fredde dell’Oceano per immergersi con sottomarini sul relitto, scoperto da Ballard nel 1985, dovrà ottenere il via libera dai governi di Londra e Washington.

 "Questo accordo è decisivo  per preservare il relitto – spiega il ministro britannico per il mare, Nusrat Ghani – Ora sarà trattato con la sensibilità e il rispetto per gli ultimi resti delle 1.571 vittime". Il trattato, firmato nel 2003 dal Regno Unito, entra in vigore dopo essere stato ratificato lo scorso novembre dal segretario di Stato americano, Mark Pompeo. Permette ai due paesi "di rilasciare o respingere le licenze che autorizzano ad entrare nel relitto o di portare via oggetti". E’ però vincolante solo per le flotte Usa e britanniche.

Intanto, sul Telegraph, la Rms Titanic Inc, la società che ha avuto la licenza per esplorare e sfruttare il relitto, ha annunciato una nuova misssione per recuperare uno dei telefoni senza fili di Marconi che erano a bordo. Una lotta contro il tempo perché ciò che ancora resta di quella nave sfortunata si sta sgretolando.


 

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