Francesca Piccinini: «Sono tornata». A 41 anni vuole Tokyo 2020

La regina del volley italiano aveva smesso a settembre. Ma le mancava l'adrenalina della partita, così ha deciso di rimettersi in gioco con le Farfalle di Busto Arsizio e di puntare alla 5ª Olimpiade della sua straordinaria carriera
Francesca Piccinini «Sono tornata». A 41 anni vuole Tokyo 2020

Smettono perché è l’anagrafe che le costringe, vanno in tivù, a «Verissimo», annunciano il «the end» della loro straordinaria carriera, tornano a casa, infilano le pantofole, si stendono sul divano di casa, chattano con le amiche sulla fuga di Harry e Meghan, guardano distrattamente una serie tv, escono per fare shopping, ma l’unica cosa che non possono comprare è quella che gli manca. L’adrenalina della partita. La sfida. L’eterna giovinezza che si rinnova ogni volta che c’è da correre, saltare a rete, schiacciare un pallone. Così si ripresentano in palestra e annunciano a se stesse prima che agli altri: «Rieccomi».

A volte ritornano. Francesca Piccinini, 41 anni, 116 giorni dopo il suo addio al volley (era settembre) è di nuovo in calzoncini corti, più felice che mai. Ci riprova, la campionessa eterna della nostra pallavolo. Con la maglia delle Farfalle di Busto Arsizio, squadra che al momento occupa la seconda posizione in classifica alle spalle della capolista Conegliano. «Torno in campo perché voglio divertirmi - ha detto - Ho grandi obiettivi e stimoli, l’entusiasmo è lo stesso che avevo quando ho esordito in Serie A». Giusto per ricordarlo: aveva 14 anni, era un talento luminosissimo. «Sono pronta ad accogliere questa sfida assieme a un club che ho sempre stimato molto».

Forever young, certi campioni. Pensate a Zlatan Ibrahimovic che a 38 anni si rimette in gioco al Milan e subito torna decisivo smentendo chi lo voleva da pensione; pensate al suo coetaneo Roger Federer che ha vinto tutto, ma quel tutto non è ancora abbastanza e allora eccolo lì, ancora con la racchetta in mano, re di un regno dove non tramonta mai il sole. O a Gigi Buffon, che va per i 42 (li compie il 28 gennaio) ed è tornato la scorsa estate alla Juventus per ritentare la rincorsa alla Champions League, il Sacro Graal che non ha mai avuto modo di toccare. Campioni da qui all’eternità, che spostano in là i paletti dell’ambizione e rimandano sempre l’addio.

Francesca Piccinini non gioca da sette mesi. Inattività forzata (l’aveva deciso lei), che le ha restituito una nuova consapevolezza al di là dei titoli vinti e dei trionfi, come le sette Champions League in bacheca o i 5 scudetti vinti. E’ la consapevolezza di chi sa di avere ancora qualcosa di sé da spendere. Proprio per questo un mese fa è tornata in palestra, vicino a casa, al Centro Federale Pavesi di Milano. Si è allenata con colleghe molto più giovani, ragazze di vent’anni, «figlie adottive» che hanno contribuito a riaccendere la scintilla. «Ho voglia di vivere altre emozioni», dice adesso.

E ha in mente una pazza idea: Tokyo 2020, sarebbe la quinta Olimpiade della sua carriera dopo Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012.Ha saltato Rio 2016, non l’ha mai digerito. È (anche) per questo che ci riprova. È (anche) per questo che è tornata in campo. Perché Francesca Piccinini e la pallavolo sono una cosa sola: se stiamo insieme ci sarà un parquet.

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