Gilles Villeneuve, giovane per sempre

Avrebbe compiuto settant'anni oggi Gilles Villeneuve, pilota entrato nel mito a 32 anni, dopo la morte in pista a Zolder l’8 maggio del 1982 mentre guidava la sua Ferrari
Gilles Villeneuve giovane per sempre

Gilles Villeneuve è morto l’8 maggio del 1982, aveva 32 anni che sono meno della metà dei 70 che avrebbe compiuto il 18 gennaio 2020. È uno di quei piloti entrati nel mito per il loro essere piloti, per il modo in cui correva. Lo chiamavano «l'aviatore» per quegli incidenti in cui la sua Ferrari era come decollata dopo un urto.

Anche l’incidente fatale, quello a Zolder, in Belgio, era con la Ferrari, la macchina con il numero 27 con la quale aveva incantato i tifosi. I meccanici, vedendolo la prima volta in pista, pensarono che Enzo Ferrari non avrebbe mai preso quel pilota canadese che non faceva altro che testacoda. Invece il Drake si innamorò di quel modo di guidare ardito.

An unlocated photo taken in 1974 shows Gilles Villeneuve (C) of Canada being interviewed in his car as his son Jacques (R) stands by. (Photo credit should read AFP/AFP via Getty Images)

«Se mi vogliono sono così, di certo non posso cambiare: perché io, di sentire dei cavalli che mi spingono la schiena, ne ho bisogno come dell'aria che respiro». Una filosofia di vita che non comprendeva l’arrivare secondo. Appena sei vittorie in gara, in F1, ma gare e duelli indimenticabili. «Non ho nessuna intenzione di vincere il campionato del mondo piazzandomi terzo o quarto tutte le volte. Pretendo di essere sempre il migliore, in tutto. È nel mio carattere. Non m'interessa una posizione da comprimario».

Si racconta che sfidò il compagno Jody Scheckter in autostrada da Montecarlo a Maranello. Fermato dalla polizia disse «Sono un pilota Ferrari, sono pagato per andare forte e voi volete multarmi?». Figurarsi se si tirava indietro in pista dove trovava il limite e lo superava. Proprio Scheckter disse: «Se Villenueve potesse tornare indietro a vivere di nuovo la sua vita, penso che farebbe esattamente le stesse cose». La sua opera l’ha completata il figlio, Jacques, lui sì diventato campione del mondo di quella Formula Uno che, guarda caso, compie gli stessi settant’ anni che avrebbe avuto Gilles.

LEGGI ANCHE

Morire di sport: non solo pugili, gli atleti morti in campo

LEGGI ANCHE

Formula 1, è nata una stella: tutto su Leclerc, il predestinato della Ferrari

LEGGI ANCHE

L'ultimo giorno di Senna