VITICOLTURA E SOSTENIBILITA’

Genagricola, il nuovo ad Igor Boccardo: «Il vino è l’attività strategica su cui scommettere»

Dopo gli investimenti fatti negli anni scorsi ora si punta alla redditività dei 900 ettari vitati e al mercato italiano

di L.Ben.

Genagricola

2' di lettura

Cinquant’anni, torinese, manager che ha spaziato in diversi settori da L’Oreal a Deoleo (multinazionale di cui fanno parte Bertolli, Carapelli, Sasso), Unilever, Mars, Henkel, da quattro mesi Igor Boccardo è amministratore delegato di Genagricola, la holding agroalimentare di Generali.

Boccardo ha dichiarato in un incontro con la stampa che il lavoro da fare è molto ma l’asset strategico su cui puntare è il vino. «Siamo ancora sul binario ma da qui inizierà un nuovo viaggio per il gruppo verso la sostenibilità e la crescita, in termini di produzione e redditività del comparto vino». Il business che deve gestire è molto esteso e complesso, si tratta della più grande azienda agricola italiana con 26 imprese (che comprendono le colture erbacee, l’allevamento, la produzione di energie rinnovabili e della forestazione) ma il mandato è chiaro.

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«Dei 15mila ettari di cui noi disponiamo solo 900 sono dedicati al vino. Siamo comunque la quarta, quinta realtà imprenditoriale in termini di ettari vitati in Italia, escludendo le cooperative.  Se io guardo questo numero e la posizione che abbiamo sul mercato di vendita (siamo 93mi) vedo un grande mismatch. Il progetto è quindi quello di guadagnare posizioni in classifica verso l’alto, non domani mattina, ma facendo i passi necessari . Abbiamo un asset in mano che non rende quanto dovrebbe, il mio dovere come manager è di farlo fruttare».

Sostenibilità e riallineamento, parole chiavi per il futuro
«Solo il 30% della nostra produzione viene venduta all’estero ( è un indice ancora molto basso rispetto ai big player) ma continueremo anche e soprattutto a sostenere la distribuzione in Italia (oggi all’Horeca va il 90%) aumentando volumi e qualità per approdare sugli scaffali della Gdo. Raggiungeremo l’obiettivo- continua il manager - con una coltivazione sempre più votata alla sostenibilità. Dalla vendemmia 2020 tutti nostri vini saranno certificati come sostenibili».Per le etichette di eccellenza, come l’Amarone, lavoreremo anche per la certificazione biologica, aggiunge poi l’enologo Giovanni Casati.

Le tenute di Genagricola Torre Rosazza, Poggiobello, Borgo Magredo, Tenuta Sant'Anna, Costa Arènte, V8+, Bricco Dei Guazzi, Gregorina, Solonio e Dorvena sono dislocate in Veneto, Friuli, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio. Il fatturato ottenuto con la vendita di 4 mln di bottiglie è di 15 milioni di euro.

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