Meno furti e rapine, più reati informatici, più contrasto alla droga. Non saranno ancora tranquillizzanti, ma gli indici della criminalità milanese elaborati nei primi 10 mesi del 2019 fanno dire al Prefetto Renato saccone che la strada è quella giusta: «C’è un progressivo miglioramento e abbassamento di tutte le denunce per reati predatori». I reati in generale sono diminuiti del 4,76% rispetto al 2018 e addirittura del 16,24 rispetto al 2014, a cinque anni prima.

I furti in abitazione - «Tra i reati che destano più allarme, chiunque ne può essere vittima», assicura il Prefetto - sono in crollo verticale. Nel 2019 sono stati il 21,43% in meno dell’anno precedente e addirittura 43,87 rispetto a 5 anni fa. In diminuzione anche i reati di strada,  - 22,97% gli scippi, nonostante  nel 2019 ci siano stati a Milano oltre 4 mila eventi, potenziali catalizzatori di microcriminalità. In diminuzione anche le violenze sessuali, passate da 269 a 223 in un anno, con una riduzione significativa di oltre il 17%.

In crescita invece due reati, agli antipodi della collocazione sociale. in grande aumento truffe e frodi informatiche. Il 16,54% in più rispetto al 2018, ma addirittura  il 116,66% rispetto al 2014. Segno della diffusione dei mezzi tecnologici, ma pure di una specificità di reato sempre più sofisticata. Sono reati che fanno paura, ma tocca anche all’utente farsene carico assicura il Perfetto: «E’ fondamentale l’informazione, in quanto è la vittima stessa che può evitare di diventare vittima».

In grande espansione i reati legati al traffico di droga. «E’ il riflesso di un fenomeno enorme  a livello internazionale», analizza Renato Saccone. Un dato che però va letto in due modi: un mercato in espansione a cui si lega una maggiore repressione, come ad esempio nel boschetto di Rogoredo fino a poco tempo fa una delle piazze principali dello spaccio. I dati sono notevoli: con un aumento di arresti e denunce dell’8,27% rispetto al 2018, che arriva fino al 68,58% paragonato al 2014. 

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