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ITALIA

Criminalità organizzata

Bomba davanti a un negozio di Orta Nova: nuovo attentato poche ore dopo la manifestazione di Foggia

Sconosciuti hanno fatto esplodere una bomba all'alba davanti al negozio di biancheria intima. Ieri migliaia di persone erano scese in piazza con Libera per dire no allo strapotere dei clan

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Nuova sfida dei clan a poche ore della massiccia adesione al corteo di Libera che ieri sera a Foggia ha portato migliaia di persone in piazza contro le mafie. Un ennesimo attentato dinamitardo è stato compito nella provincia: sconosciuti hanno fatto esplodere una bomba all'alba davanti al negozio di biancheria intima che si trova in corso Aldo Moro ad Orta Nova, a pochi chilometri dal capoluogo dauno.

La deflagrazione ha provocato molti danni all'attività commerciale: divelta saracinesca, distrutta l'insegna, in frantumi le vetrine e parte degli arredi interni. Sul posto hanno operato i vigili del fuoco e i carabinieri che in mattinata acquisiranno i filmati delle telecamere di sicurezza ed ascolteranno i titolari. 

Solo ieri la manifestazione di Libera
C'era il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, alla testa del corteo contro la mafia a Foggia. Alla manifestazione hanno partecipato, secondo le forze dell'ordine, circa ottomila persone. "Sono 165 anni che parliamo di mafia - ha detto don Ciotti dal palco - aveva ragione Falcone quando diceva che era una lotta di civiltà e legalità".

''Oggi siamo tutti foggiani. E vogliamo ricordare a questi mafiosi che hanno contro tutti noi, uno per uno, tutti i pugliesi e tutti gli italiani. E che loro non potranno che finire in galera''. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a fianco di Don Luigi Ciotti alla manifestazione antimafia.

"La chiesa è sempre vicina a coloro che soffrono e che sono tentati dall'indifferenza che è la malattia spirituale di questi tempi. Il coinvolgimento è bello perché è bello sapere che si cammina per una città più fraterna e solidale". E' quanto detto dall'arcivescovo di Foggia e Bovino, monsignor Vincenzo Pelvi, che ha partecipato al corteo. 

Le testimonianze
"Quando è stato ucciso mio padre siamo rimasti soli. Sembravamo degli appestati, lo Stato non c'era e vedere invece oggi questa partecipazione mi emoziona". Lo ha detto dal palco di Libera, Francesco Ciuffreda, figlio di Nicola, imprenditore edile ucciso dalla mafia nel 1990 che con altri parenti di vittime di mafia è intervenuto a conclusione del corteo di Foggia.

Al corteo ha partecipato anche Cristian Vigilante, manager sanitario a cui venerdì scorso hanno fatto esplodere una bomba sotto l'autovettura. "Sono in piazza come tutti i cittadini per manifestare contro ogni tipo di mafia - ha detto - Mi sento un cittadino come tutti e come tutti dico no alla mafia". 

Presenti 300 associazioni
Sono oltre 300 le associazioni che hanno aderito alla manifestazione "Foggia Libera Foggia" per dire 'No' alla criminalità dopo l'escalation registrata in questi primi giorni del 2020. Il primo gennaio l'incendio dei bar 'Veronik' e 'New Generation Cafe'', il 2 gennaio l'omicidio di Roberto D'Angelo, il giorno seguente la bomba sotto l'auto del manager della sanità, Cristian Vigilante, e infine, il 7 gennaio, l'incendio alla macelleria Chiappinelli.

Conte: una lotta senza bandiere e colori politici
La lotta alle mafie non deve avere bandiere né colori politici. E' una lotta che deve vederci tutti uniti nella stessa direzione e a difesa della libertà, legalità e giustizia". Lo scrive su Twitter il premier Giuseppe Conte, che è di origini foggiane, essendo nato a Volturara Appula.