Fatto Quotidiano: "Di Maio verso addio alla guida del Movimento 5 stelle". Staff smentisce

Politica

Secondo quanto riporta il giornale, il ministro degli Esteri potrebbe lasciare il ruolo di capo politico prima delle Regionali in Emilia Romagna del 26 gennaio. Nel futuro del M5s potrebbe esserci una guida collegiale. La risposta: ricostruzione "decisamente surreale"

Luigi Di Maio potrebbe abbandonare presto la guida del Movimento 5 stelle. A riportare la notizia è Il Fatto Quotidiano. Dallo staff del ministro, però, è subito arrivata una smentita.

Di Maio pronto al passo indietro?

Secondo il giornale, Di Maio potrebbe lasciare la carica di capo politico già prima delle elezioni regionali in Emilia Romagna del 26 gennaio, intorno al 20-21 del mese, appena eletti i nuovi facilitatori regionali del Movimento. Una tempistica – spiega il quotidiano - che consentirebbe a Di Maio di non doversi assumere la responsabilità di un’altra eventuale pesante sconfitta elettorale dopo i flop del M5s soprattutto alle Europee 2019 e alle Regionali in Umbria. A pesare sulla decisione di Di Maio sarebbero anche le numerose diatribe interne al Movimento e le continue fuoriuscite dai gruppi parlamentari (Massimiliano De Toma e Rachele Silvestri gli ultimi a lasciare).

La smentita

In mattinata sulla questione è arrivata la smentita dello staff di Di Maio. In una nota, si definisce la ricostruzione del quotidiano "decisamente surreale". "Appare anche singolare la scelta di aprire il giornale con questo falso retroscena quando lo stesso Di Maio in queste ore è impegnato in importanti dossier di politica estera, come la Libia, di forte interessa nazionale e che interessano la sicurezza del nostro Paese. È un fatto gravissimo, che ci sorprende", conclude il comunicato.

Di Maio vorrebbe riorganizzare il Movimento prima dell'addio

Secondo la ricostruzione del Fatto Quotidiano, prima dell’addio Di Maio vorrebbe dare un nuovo organigramma al partito, a partire dai facilitatori regionali, pensati per riorganizzare la presenza del M5s sul territorio. Secondo il progetto, gli iscritti dovrebbero votare un elenco da cui poi sarà Di Maio, ancora capo, a scegliere i nomi finali. Una soluzione contestata però da diversi big del Movimento, spiega il Fatto Quotidiano. E Di Maio deve far fronte anche all’iniziativa di alcuni senatori pentastellati che hanno presentato un documento in cui chiedono “la non sovrapposizione tra incarichi di governo e organizzativi”, ovvero tra la figura del capo politico e ruoli di governo. Di Maio sarebbe, secondo le indiscrezioni, pronto a scegliere la Farnesina e a mantenere quindi il ruolo di ministro degli Esteri.

In futuro un organo collegiale alla guida del M5s?

Nel futuro del M5s potrebbe esserci un organo collegiale. Una “segreteria di partito” su cui però il Movimento si troverebbe a dover sciogliere il nodo di chi inserire. E pesa anche la posizione di Beppe Grillo, Grillo, che ritenne fallimentare l'esperienza del Direttorio, l'organo a cinque creato quando Gianroberto Casaleggio era ancora in vita.

Di Maio: "No a doppi incarichi? Agli Stati generali del M5s si potranno fare proposte"

Proprio sul doppio ruolo di capo politico del M5s e di ministro degli Esteri, in un’intervista al Corriere Di Maio spiega di poter gestire entrambi i ruoli e di essere riuscito a partecipare alla “assemblea congiunta, proprio come capo politico” del M5s. Sul documento con cui un gruppo di senatori chiede la fine dei doppi incarichi, compreso il suo, Di Maio replica: “Il documento è stato firmato da tre persone. Legittimo per carità, ma tre persone sono un po’ poche. Dopo di che, agli Stati Generali si potranno avanzare proposte”.

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