aveva 66 anni

Addio all’imprenditore Francesco Claudio Averna

La scomparsa a Milano, dove Francesco Claudio Averna era ricoverato all’Istituto nazionale dei tumori

(Ansa)

2' di lettura

Francesco Claudio Averna, ex presidente della Fratelli Averna S.p.A., società produttrice del noto amaro, è morto all’età di 66 anni a Milano, a causa di una malattia. L’imprenditore era ricoverato all’Istituto nazionale dei tumori.

Alla guida della società di famiglia fino al 2014, aveva ricevuto nel 2012 aveva ricevuto dal Quirinale l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana. Francesco Claudio Averna lascia la moglie Francesca e la figlia Alessandra. I funerali verranno celebrati lunedì a Caltanissetta.

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L’imprenditore aveva gestito la società – fondata nel 1868 a Caltanissetta - assieme al cugino Francesco Rosario fino al 2014, quando il gruppo venne rilevato al 100% dal Gruppo Campari.

Brand simbolo del made in Italy, l’amaro Averna affonda le sue radici in un liquore dalla ricetta segreta realizzato sin dai primi dell’800 dai monaci Benedettini dell’Abbazia di santo Spirito. Ricetta che fu regalata a Salvatore Averna (bisnonno di Francesco) che cominciò a produrla inizialmente soltanto per i propri ospito.

È con l’inizio del ’900, e con il passaggio di testimone da Salvatore al figlio Francesco, che il prodotto comincia a essere comemrcializzato nelle fiere in italia e all’estero e ad acquisire notorietà, fino a meritarsi - nel 1912 - il diritto di stampare sull’etichetta il «Brevetto della Real Casa» conferito da Vittorio Emanuele III.

Dopo gli anni difficili delle due guerre, il successo dell’Amaro Averna riprende e conquista anche il mercato americano. Nel 1958 (con la terza generazione al comando) l’azienda diventa società per azioni e nel 1978 il liquore è ormai leader di mercato nel Belpaese, anche se il vero boom commerciale arriva con gli anni 90. Chiave del successo in questi anni è soprattutto l’abile uso degli strumenti di comunicazione e pubblicità da parte della famiglia.

Poi la vendita a Campari e il ritro di Francesco Claudio Averna dai ruoli attivi nella società. La cessione sarebbe stata determinata anche dalle divisioni all’interno della famiglia, con quote polverizzate tra i quattro cugini della quarta generazione (tra cui lo stesso Francesco Claudio) e i sette componenti della quinta generazione.

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