BOLZANO. La guida in stato di ebbrezza, sotto effetto di droga o l'uso del cellulare alla guida, insieme all'alta velocità, sono e restano i comportamenti più pericolosi in assoluto. «Nel 2019 – dice Piergiorgio Assumma, presidente dell'Osservatorio nazionale vittime omicidi stradali (Onvos) a commento della tragedia in Valle Aurina – siamo stati ben al di sotto della riduzione del 50% degli omicidi stradali in Italia. L'educazione stradale nelle scuole può rappresentare un tassello fondamentale per la lotta contro questa strage silenziosa che avviene quotidianamente sulle strade. Ma è soprattutto opportuno riformare il nostro codice di procedura penale per far sì che il prelievo coattivo del sangue diventi effettivo».

«Il bilancio dell'incidente di Bolzano – prosegue Assumma – ha i connotati di una vera e propria strage. Bisognerà vedere se si tratta di un incidente colposo o doloso. Nel primo caso sarà contestato in via definitiva l'omicidio stradale con l'aggravante della guida in stato di ebbrezza e con l'aggravante dell'uccisione e le lesioni di più persone. Se la ricostruzione dell'accaduto, da parte degli inquirenti resta questa, l'alcol, come sempre, rappresenta una delle prime cause di omicidio stradale».

Alto Adige, candele e fiori sul luogo dell'incidente in valle Aurina

«Se bevi, e bevi tanto, non puoi metterti alla guida. Perché gli altri non possono pagare perché tu hai voglia di “sballarti”. Perché un bilancio di sei ragazzi morti e 11 feriti non può essere accettabile. Ecco perché spero che il responsabile di questa strage paghi per tutto il dolore che ha provocato». Lo scrive, sui suoi canali social, il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, Sergio Battelli. «A breve – ricorda – il Parlamento sarà chiamato ad approvare in via definitiva il Nuovo codice della strada con modifiche e proposte volute fortemente dal M5S per garantire sicurezza, sostenibilità e semplificazione. Una norma di civiltà che ci mette al passo con gli altri Paesi europei e rispetto alla quale mi auguro non ci siano passi indietro». Ma «qualsiasi legge sarà inefficace se, ciascuno di noi, non recupererà senso di responsabilità e senso del limite quando si mette alla guida. Lo dobbiamo alla nostra vita e a quella degli altri».

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