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Addio alla scrittrice Lorenza Mazzetti, sopravvissuta alla strage della famiglia Einstein

Lorenza Mazzetti 
A dare l'annuncio il sindaco di Rignano sull'Arno, che nel 2015 le aveva conferito la cittadinanza onoraria. La pittrice e regista sarà sepolta nel cimitero del comune toscano
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Addio a Lorenza Mazzetti, scrittrice, pittrice e regista sopravvissuta alla strage nazista della famiglia Einstein. Mazzetti è morta intorno a mezzogiorno di sabto 4 gennaio, nella sua casa di Roma all'età di 92 anni. L'annuncio della scomparsa stato dato dal sindaco di Rignano sull'Arno, che nel 2015 le aveva conferito la cittadinanza onoraria. All'inizio della prossima settimana, come ha precisato la famiglia all'AdnKronos, sarà sepolta nel cimitero della Badiuzza a Rignano sull'Arno.

Nata a Roma il 26 luglio 1927, Lorenza Mazzetti, di famiglia valdese, ha vissuto l'infanzia in Toscana con la zia Nina Mazzetti sposata a Robert Einstein, cugino del fisico Premio Nobel Albert, che l'aveva adottata insieme alla gemella Paola. Il trauma dell'assassinio politico della sua famiglia adottiva, perpetrato dalle Ss per rivalsa contro Einstein che si era rifugiato in America, ha segnato tutta la sua vita.

Su questo tema e su questi ricordi ha scritto i libri "Il cielo cade" (Premio Viareggio 1962, ripubblicato da Sellerio nel 2002), "Uccidi il padre e la madre" (ripubblicato da La nave di Teseo con il titolo "Mi può prestare la sua pistola per favore?"), "Con rabbia" (nuova edizione, La nave di Teseo 2016), "Diario Londinese" e "Album di famiglia". Lorenza Mazzetti è stata una delle fondatrici del Free Cinema Movement. Ha realizzato due film: "K" (1953) e "Together" (1956), con Michael Andrews, Eduardo Paolozzi, entrato nel palmarès del Festival di Cannes come miglior film d'avanguardia. A Roma ha diretto il Puppet Theatre.

Fu Cesarina Mazzetti, zia di Lorenza e Paola, a prendersi cura delle piccole gemelle dopo la morte della madre. Cesarina convinse il marito Robert Einstein ad accogliere le gemelle nella loro tenuta di Rignano sull'Arno, dove diventarono parte della famiglia. Lorenza e Paola scamparono alla strage di Rignano, avvenuta il 3 agosto 1944 ad opera dei soldati della Wehrmacht presso Villa il Focardo, dove invece rimasero uccise Cesarina Mazzetti e Luce ed Annamaria Einstein, moglie e figlie di Robert Einstein. Robert Einstein si suicidò nel 1945 devastato dal dolore.

Dopo la seconda guerra mondiale Lorenza e Paola furono affidate a un tutore che si prese cura dei beni lasciati loro dallo zio prima di morire. Dopo la maturità classica Lorenza Mazzetti si trasferì a Londra, lavorando come cameriera in un locale di Charing Cross e contemporaneamente studiò alla Slade School of Fine Art.

Tra il 1952 e il 1953, rubando alla scuola l'attrezzatura e la pellicola, realizzò clandestinamente il suo primo film "K", tratto dalle "Metamorfosi" di Franz Kafka. Interpretato dal pittore Michael Andrews, era un film che anticipava il manifesto del futuro Free Cinema, poi scritto e firmato, nel 1956, da Lindsay Anderson, Tony Richardson, Karel Reisz e dalla stessa Lorenza Mazzetti. Fu poi Forman a proporre a Lorenza Mazzetti una collaborazione per la realizzazione di un nuovo film, finanziato dall'Experimental Film Fund. Nacque così "Together", che entrò a far parte del primo ciclo di proiezioni del Free Cinema e vinse la "Mension au film del recherch" al Festival di Cannes del 1956, ex aequo con il film di Brassaï "Tant qùil y aura des bêtes".
Lasciata Londra per andare a ritirare il premio a Cannes, Lorenza Mazzetti decise di tornare per un pò in Italia per far visita alla gemella Paola. Nonostante le intenzioni di tornare nella capitale inglese, Lorenza si fermò a vivere a Roma sopraffatta dal tragico ricordo della strage della sua famiglia adottiva e cadde in una profonda crisi depressiva. Dopo essersi ripresa grazie ad un lungo periodo di cure, iniziò a scrivere il romanzo autobiografico "Il cielo cade".

Il manoscritto venne rifiutato da più editori, fino a trovare l'interessamento di Cesare Zavattini che lo presentò ad Attilio Bertolucci: il romanzo venne pubblicato dall'editore Garzanti, che lo presentò successivamente al Premio Viareggio, vincendo il premio Opera Prima nel 1962. Temendo che il romanzo potesse offendere la memoria degli Einstein, Lorenza cambiò tutti i nomi dei personaggi. Federico Fellini paragonò il romanzo a "Il giornalino di Gian Burrasca", mentre Henri Michaux lo definì "un piccolo libro feroce".

Scaduti i diritti di Garzanti, "Il cielo cade" è stato ripubblicato da Elvira Sellerio. In vista di questa nuova edizione, Lorenza rivelò all'editrice palermitana che il libro non era un romanzo ma la sua biografia. Elvira Sellerio chiese di dedicare il libro alla famiglia Einstein e di poter inserire una foto della zia Cesarina (detta Nina) e dello zio Robert. Con lo stesso titolo "Il cielo cade" il romanzo nel 2000 è stato portato sullo schermo dai fratelli Andrea e Antonio Frazzi, sceneggiato da Suso Cecchi D'Amico e interpretato da Isabella Rossellini, vincendo il Giffoni Film Festival come miglior pellicola.
Il romanzo successivo fu "Con rabbia", pubblicato nel 1963 da Garzanti, considerato il sèguito ideale de "Il cielo cadde".


Negli anni '60 Lorenza Mazzetti si unì al giornalista e scrittore Bruno Grieco e iniziò una collaborazione con "Vie nuove", rivista del Partito comunista, tenendo una rubrica settimanale, invitando i lettori a parlare dei propri sogni, che interpretava insieme allo psicanalista junghiano Vincenzo Loriga. Gli interventi su "Vie Nuove vennero" raccolti nel volume "Il lato oscuro. L'inconscio degli italiani", pubblicato da Tindalo nel 1969. Sempre nel 1969 uscì "Uccidi il padre e la madre", romanzo esistenzialista che racconta la storia di una ragazzina iper-rivoluzionaria che, entrata in una stazione per partire e lasciare tutto, non riuscirà mai più a uscirne.

In seguito fondò il Puppet Theatre nei pressi di Campo dè Fiori, un teatro di burattini per bambini, portando a Roma le maschere Punch e Judy. Nel 1974 incontrò l'ex partigiano Luigi Galletti, che poi sposerà. Nello stesso tempo, Lorenza Mazzetti si dedicò a interpretare i sogni dei bambini nelle scuole. L'esperimento fu finanziato da Franco Enriquez, direttore del Teatro di Roma. I risultati dei laboratori vennero pubblicati da Guaraldi nel volume "Il teatro dell'io: l'onirodramma. I bambini drammatizzano a scuola i loro sogni" (1975).

Successivamente Lorenza Mazzetti iniziò a dedicarsi alla pittura, culminata in due mostre distinte: "Album di famiglia", con 80 dipinti che illustrano le vicende de "Il cielo cade", e "A proposito del Free Cinema", ritratti dei personaggi chiave del cinema inglese degli anni '50 e '60.