L’upcycled futuristico di Pierre-Louis Auvray

Presentata a New York, la prima collezione del designer racconta alla perfezione il suo approccio alla moda
Lupcycled futuristico di PierreLouis Auvray

Seguito da più di 64 mila follower sul suo profilo Instagram – social divenuto negli ultimi anni una vera e propria vetrina per i designer di nuova generazione che desiderano mostrare al mondo il proprio lavoro e la propria visione della moda al di fuori della “classica e canonica” passerella – Pierre-Louis Auvray è uno dei creativi più interessanti del panorama emergente del fashion design.

Francese di nascita, e diplomatosi alla Central Saint Martins di Londra, il designer ha realizzato la sua prima collezione lavorando sull’importanza fondamentale oggi giorno del riciclo.

“Tutti i pezzi, in particolare la maglieria, sono stati creati utilizzando maglioni recuperati in negozi dell’usato e ho chiesto ai miei amici di donarmi alcuni indumenti inutilizzati. Anche le parti in plastica sono state realizzate con i miei vecchi giocattoli, o un asciugacapelli e altri componenti elettronici non più funzionanti” ci racconta il designer.

“Provengo da Le Mans, una città della Francia famosa per le annuali gare di auto e motocross. Mi è sembrato naturale chiedere ai piloti vecchie parti di moto e auto per uno dei miei abiti. 
Anche tutte le scarpe sono state realizzate con oggetti di recupero dalla mia amica Rue.”

Il risultato è una collezione colorata e futuristica che gli ha permesso di vincere VFiles 11, presentando a New York la propria collezione durante la scorsa Fashion Week.

Upcycling ma anche riutilizzo: alcuni dei look sono stati ricreati e trasformati da abiti precedentemente realizzati dal designer per una mostra, e altri (come i leggins di lattice) con pezzi acquistati per la collezione di laurea alla CSM.

“Adoro l’idea del riutilizzo di pezzi o abiti già indossati da altre persone: raccontano una storia e contribuiscono a creare qualcosa di nuovo. Il messaggio che voglio trasmettere è proprio legato alla riconnessione tra le persone attraverso le loro cose” conclude il creativo.