3 gennaio 2020 - 10:30

Samantha Cristoforetti: «Disaccordi con l’Aeronautica, ma non sono stata discriminata»

Su twitter le motivazioni delle dimissioni a sorpresa. Trapela l’incompatibilità tra le sue ambizioni di carriera nell’Esa e l’impegno nel Corpo militare: «Resto coerente»

Samantha Cristoforetti: «Disaccordi con l'Aeronautica, ma non sono stata discriminata»
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Ha aspettato fino a sera per spiegarsi; ma poi, quando lo ha fatto, con un lungo testo pubblicato su Twitter, Samantha Cristoforetti ha aperto formalmente il caso riguardo il suo congedo a sorpresa dall’Aeronautica (ieri mattina il saluto alla bandiera nella base di Istrana). Già, perché la lettera di quattro pagine, con cui la prima astronauta italiana nello Spazio, tenta di «dare alcune brevi precisazioni» sulla propria vicenda, in realtà fa capire bene come l’uscita dal Corpo militare sia stata un processo tutt’altro che fisiologico. Ma altrettanto bene, dalle righe di Samantha, sembra comprendersi anche il motivo della rottura.

Che non starebbe né in un «cambio di mestiere» — come afferma lei —, né tantomeno in una «discriminazione di genere», laddove si era pensato ad una predilezione degli alti vertici militari per un altro astronauta da sostenere al suo posto nella corsa allo Spazio. «Non ho motivo concreto di lamentare alcuna discriminazione di questo tipo — ha scritto Cristoforetti — e inoltre ho avuto il massimo supporto da parte della delegazione italiana alla Ministeriale Esa dello scorso novembre» (al termine della quale Roma ha avuto rassicurazioni su una nuova missione in orbita per Cristoforetti sotto le insegne dell’Agenzia spaziale europea).

Rinuncia alla carriera

Dietro all’addio, vi sarebbe invece, una questione di compatibilità degli incarichi e quindi di interessi di crescita e carriera. AstroSamanhta inizia la lettera dicendo: «Dal 2009 sono impiegata in Esa in qualità di astronauta. Da Esa dipendo per l’impiego quotidiano e da Esa percepisco lo stipendio. L’appartenenza alla Forza Armata ha avuto negli ultimi dieci anni un valore simbolico e affettivo». E ancora: «Le Superiori Autorità hanno inoltre sempre saputo che non avevo anche per il futuro intenzione di lasciare il mio incarico in Esa. Per questo ho ritenuto poco utile interrompere le mie attività per svariati mesi per svolgere i corsi necessari all’avanzamento a Ufficiale Superiore e vi ho quindi rinunciato, rinunciando contestualmente di mia volontà all’avanzamento di grado».

Doppia dipendenza

Quindi, la chiusa: «Era mia facoltà chiedere la cessazione del servizio da quando, nel settembre del 2019, ho concluso gli obblighi di ferma. In previsione di questa scadenza avevo informato i vertici dell’Aeronautica sul fatto che avrei riflettuto nel corso dell’anno sull’opportunità o meno di continuare la doppia dipendenza da Esa e dalla Forza Armata». Per questo, quando alla fine, AstroSamantha dice: «Ho avuto occasione di esprimere alla Forza Armata, nelle sedi appropriate, il mio disaccordo riguardo ad alcune situazioni e, contestualmente, ho ritenuto per coerenza e per mia serenità di congedarmi», si comprende che nell’ambiziosa corsa allo Spazio ormai i vincoli e gli impegni chiesti dall’Aeronautica — e chiesti a tutti i militari — erano diventati (per lei) un problema.

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