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Premier League di nuovo in campo, Klopp: "Imbattibilità pazzesca"

Jurgen Klopp (afp)
Archiviato il turno di Santo Stefano, il campionato inglese riaccende i riflettori nel fine settimana, Arsenal-Chelsea è il match di grido mentre i campioni d'Europa ospitano il Wolverhampton e il tecnico tedesco non si fida: "Sono molto pericolosi, siamo a 35 gare utili consecutive in campionato e sappiamo di poter vincere ancora"
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ROMA - Come ormai da lunghissima tradizione, la Premier League raddoppia mentre gli altri campionati lasciano. Neanche il tempo di archiviare il turno di Santo Stefano che le squadre tornano in campo per una giornata che si snoda nel weekend, e non senza big match: il piatto forte è Arsenal-Chelsea, con i Gunners delusi per il rendimento della prima parte di stagione ma vogliosi di imporsi nel derby londinese sotto la cura di Mikel Arteta, mentre il Leicester è chiamato al riscatto in casa del West Ham, il Liverpool ospita i Wolves e il Manchester City il rampante Sheffield United, sesto in classifica a pari punti con il Tottenham di Mourinho che affronta il Norwich a domicilio.

L'orgoglio di Klopp

Alla vigilia del match con il Wolverhampton a forte trazione portoghese, con Nuno Espirito Santo alla guida e tanti giocatori lusitani in rosa, Jurgen Klopp mette in guardia il suo Liverpool: "Affrontiamo una squadra molto pericolosa, Nuno ha svolto un lavoro incredibile considerando lo stress dell'Europa League. Siamo però arrivati a trentacinque gare da imbattuti, è pazzesco. Faccio questo lavoro da un po', non credevo fosse possibile: a Dortmund ne feci 28 ed era già eccezionale. Sono una persona molto ottimista ma non prima di una partita di calcio. So che possiamo vincere, ma nella mia vita non ho mai pensato 'probabilmente vinceremo'. Ciò rende la vita davvero difficile a volte". Contro il Leicester è salito nuovamente in cattedra Roberto Firmino, già decisivo al Mondiale per Club: "In campionato non aveva segnato per un po' ma non me ne sono nemmeno reso conto: quando penso a Bobby non penso ai gol, ma a quanto sia importante per noi. Per la prima volta da quando lo conosco mi sembrava un po' preoccupato e abbiamo parlato un po', gli ho detto che non mi interessava il numero dei gol: è l'elemento chiave della nostra squadra".
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