libri young adult

Migrazioni e ritorni reali e immaginari

Dai viaggi degli animali alla generazione Trap

di Sara Sesia

(Afp)

3' di lettura

In zoologia con il termine homing ci si riferisce alla capacità che hanno alcune specie animali, in primis gli uccelli migratori, di tornare a «casa», di ritrovare luoghi familiari benché posti a notevoli distanze, grazie a una sorta di imprinting verso il luogo natio. Il fenomeno migratorio ha da sempre affascinato la natura curiosa dell’uomo, spingendolo a formulare le ipotesi più fantasiose e poetiche, come quella comune ai tempi di Aristotele per cui gli uccelli in primavera volavano fino alla Luna per far ritorno sulla Terra in primavera. Il libro Senza Confini , della giornalista scientifica Francesca Buoninconti (Codice, pagg. 224, €18), ci guida con la leggera scrittura di un battito d’ali, in un viaggio affascinante e scientificamente rigoroso, alla scoperta delle curiosità e delle motivazioni dei migranti nel mondo animale (non a caso, il libro è nella cinquina finalista del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica). «Si viaggia perché i benefici derivanti dall’arrivo a destinazione superano i costi: possiamo dire che i migratori preferiscono andare incontro a una morte probabile, per sfuggire a una morte certa». Ed è la stessa spinta verso la fuga da una morta certa, benché figurata e simbolica, quella che contraddistingue l’adolescenza di molti ragazzi della «generazione trap», che vengono narrati, con brutalità e infinito rispetto, al ritmo serrato delle parole degli artisti trap, da Ascolta i battiti di Zita Dazzi (Il Castoro, pagg.192, € 12,50). L’autrice, per scrivere questo libro, si è messa in ascolto, riuscendosi a sintonizzare con i versi degli artisti, le playlist, le storie su istangram, scegliendo come consulenti gli unici veri esperti e protagonisti: un gruppo di adolescenti generazione trap, appunto. Il risultato è sorprendente, il romanzo non scontato, e lo sguardo che i ragazzi danno degli adulti restituisce tutta l’incapacità dei genitori di essere specchio, guida e nido sicuro a cui far ritorno dopo le esplorazioni verso il mondo che l’adolescenza esige. Senza la capacità di homing , i migratori si perderebbero, così come rischiano di fare gli adolescenti senza genitori capaci di «essere casa» per loro. E se fossero invece i genitori a non fare più ritorno a casa? Alyssa e suo fratello, i giovani protagonisti del romanzo Dry (scritto a due mani da Neal e Jarrod Shusterman, trad. Il Castoro, pagg 386, € 16,50) dovranno far fronte a uno scenario inaspettato quanto sconvolgente, che li costringerà a scelte estreme per sopravvivere. Una corsa contro il tempo, in una California inquietante e disperata, in cui si snoda la narrazione di una catastrofe non troppo inverosimile: l’assenza di acqua causata dai cambiamenti climatici. Una occasione di riflessione in cui, pur nella finzione, iniziare a immaginare possibilità diverse per far fronte a ipotetici prossimi scenari di disperazione.

Il tempo è invece il vero protagonista del romanzo poetico e delicato Nessuno si muova, del francese Olivier Adam (trad. di Eliana Alberini, Camelozampa, pagg.80, € 9,90) , in cui Antoine, un adolescente come tanti, si trova a esperire un fenomeno di cui nessuno pare conoscere l’esistenza: il tempo che si ferma, il mondo attorno che si blocca, come in un fermoimmagine. «Il mare, si sarebbe detto una foto.Le onde che non ricadevano mai, i gabbiani bloccati in pieno volo, con le loro grandi ali aperte. Ma la cosa più strana, anche qui, continuava a essere il silenzio».

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