19 dicembre 2019 - 07:10

La Liguria in coda e l’incubo traffico a Genova: 50 minuti per fare 3 km in auto

L’effetto del crollo del ponte Morandi ma anche delle chiusure delle A6 e A26, il traffico ridotto sulla A10, il blocco sulla provinciale 29 del Colle di Cadibona, i tanti cantieri aperti sulla A7. Entrare e uscire da Genova è un incubo. E la fragilità del sistema di trasporti ligure allarma il mondo produttivo. Il sindaco di Genova: «Qui stiamo gestendo la situazione egregiamente»

di Antonio Crispino

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«La piaga di Palermo è il traffico» diceva Roberto Benigni nel film Johnny Stecchino. Il sequel di quel film, senza ironia, si potrebbe girare a Genova dove per percorrere poco più di tre chilometri possono servire anche 54 minuti. Per non parlare di quello che resta della rete autostradale sulla quale occorrono 80 minuti per macinare appena 4 chilometri (nel tratto che va da Crevari ad Arenzano) a causa dei lavori in corso in direzione Ventimiglia. E’ l’effetto del crollo del ponte Morandi ma anche delle chiusure delle A6 e A26, il traffico ridotto sulla A10, il blocco sulla provinciale 29 del Colle di Cadibona, i tanti cantieri aperti sulla A7 o le continue frane che si verificano lungo la rete autostradale.

Entrare e uscire da Genova è davvero un incubo per molti cittadini. Anche se il primo di questi, il sindaco Marco Bucci, minimizza parlando di ordinari problemi ed equiparando il congestionamento di Genova a quello di Manhattan e, più modestamente, a quello della tangenziale di Milano. «Ma lei viene da Napoli? E allora, di che vuole parlare? Qui stiamo gestendo la situazione egregiamente con medie chilometriche davvero di alto livello» risponde a margine di una conferenza stampa per gli auguri di Natale. Se nei giorni della festa per l’Immacolata il traffico è stato alleggerito anche dall’apertura gratuita della metropolitana, in tutti gli altri giorni le difficoltà sono evidenti.

Dirigersi verso il lato di ponente significa impiegare il tempo necessario per arrivare a Milano. Il lunedì mattina da via Merano a Genova Pegli sono 3,5 chilometri. E’ una sola ininterrotta colonna di auto. Ci vogliono 54 minuti per percorrerla in direzione della stazione centrale di Genova. La mappa delle strade off limits comprende via Merano, via Giacomo Puccini (stazione ferroviaria Genova Sestri Ponete ) via Lungomare Canepa , via di Francia , corso Europa , via Brigata Bisagno.

La fragilità del sistema di trasporti ligure allarma il mondo produttivo, a partire da quello portuale che impiega oltre 11mila persone. Una preoccupazione di cui si è fatto portavoce anche il presidente della Regione Giovanni Toti nell’intervista rilasciata al Corriere lunedì scorso in cui annunciava l’inaugurazione del terminal di Vado: «E’ il più moderno del Mediterraneo ma se non ci sono le strade per raggiungerlo rischia di essere tutto inutile». Mario Doneddu è un autotrasportatore di 52 anni che fa questo lavoro da quando ne aveva venti. Ci fa salire sul suo tir parcheggiato in un’isola di sosta lungo la A10. Ha origini sarde ma accento perfettamente genovese: «Non ricordo una situazione del genere da quando ho iniziato a lavorare. Già eravamo in grande difficoltà con il crollo del ponte Morandi ora con la caduta dell’altro ponte è davvero un disastro. Per fare la Sovana-Torino prima ci mettevo due ore, ora ne servono quattro. E’ chiaro che alla fine della giornata i conti non tornano».

Attorno al suo camion ci sono i mezzi provenienti dalla Francia, si dirigono verso il centro di Genova. «Fortunatamente mi capita poche volte di passare per il centro città ma capisco le lamentele dei mie colleghi - spiega ancora Mario -. Non si riesce a consegnare le merci nei tempi stabiliti e questo, alla lunga, avrà certamente delle ricadute sul lavoro»

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