MILANO - Si avvicina una scadenza imporante per gli oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall'abitazione principale, che dovranno presentarsi alla "cassa" per l'Imu/Tasi. Con il saldo del prossimo 16 dicembre, infatti, si verseranno 10,3 miliardi di euro per l'Imu/Tasi: il conto totale, a fine anno, sarà di 20,5 miliardi di euro.
È quanto emerge dal Rapporto Imu/Tasi 2019, elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della UIL. Secondo lo studio, il costo medio complessivo del doppio balzello su una seconda casa, ubicata in un capoluogo di provincia - spiega Ivana Veronese, Segretaria Confederale UIL - sarà di 1.070 euro (535 euro da versare con la rata di dicembre) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. Prendendo in considerazione i costi sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio sarà di 2.610 euro annui (1.305 euro per il saldo di dicembre), con punte di oltre 6 mila euro.
Quando invece si possiede una seconda pertinenza dell'abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) si versa l'Imu/Tasi con l'aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro a saldo), con punte di 110 euro annui.
Fonte: Elaborazione UIL Servizio Politiche Territoriali
Come si sta muovendo la pressione? In oltre 234 Comuni, quest'anno, le aliquote sono state riviste al rialzo, tra cui 4 città capoluogo di provincia (Torino, La Spezia, Pordenone e Avellino). In particolare, ad Avellino l'aliquota tra Imu e Tasi per le seconde case e altri immobili sale dal 10,5 al 10,6 per mille; a Torino alcune aliquote sono state modificate e, in particolare, l'aliquota sulle case affittate a canone concordato sale dal 5,75 al 7,08 per mille, mentre quella a canone libero dall'8,6 al 9,6 per mille; a La Spezia, sempre sulle case affittate a canone concordato, l'aliquota sale dal 4,6 al 6 per mille; a Pordenone, sui negozi sfitti, l'aliquota sale al 10,6 per mille. Di segno opposto - ricostruisce la Uil - le scelte fatte a Firenze, Grosseto, Pavia, Lucca, Taranto, Biella, Vercelli dove le aliquote scendono.
È quanto emerge dal Rapporto Imu/Tasi 2019, elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della UIL. Secondo lo studio, il costo medio complessivo del doppio balzello su una seconda casa, ubicata in un capoluogo di provincia - spiega Ivana Veronese, Segretaria Confederale UIL - sarà di 1.070 euro (535 euro da versare con la rata di dicembre) con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. Prendendo in considerazione i costi sulle prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli), sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio sarà di 2.610 euro annui (1.305 euro per il saldo di dicembre), con punte di oltre 6 mila euro.
Quando invece si possiede una seconda pertinenza dell'abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) si versa l'Imu/Tasi con l'aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro a saldo), con punte di 110 euro annui.
Città | Saldo IMU/TASI 16 Dicembre | Costo totale IMU/TASI |
---|---|---|
Roma | 1.032 | 2.064 |
Milano | 1.020 | 2.040 |
Bologna | 1.019 | 2.038 |
Genova | 888 | 1.775 |
Torino | 872 | 1.745 |
Bari | 851 | 1.702 |
Siena | 831 | 1.663 |
Foggia | 744 | 1.487 |
Padova | 735 | 1.471 |
Venezia | 728 | 1.457 |
Media nazionale | 535 | 1.070 |
Come si sta muovendo la pressione? In oltre 234 Comuni, quest'anno, le aliquote sono state riviste al rialzo, tra cui 4 città capoluogo di provincia (Torino, La Spezia, Pordenone e Avellino). In particolare, ad Avellino l'aliquota tra Imu e Tasi per le seconde case e altri immobili sale dal 10,5 al 10,6 per mille; a Torino alcune aliquote sono state modificate e, in particolare, l'aliquota sulle case affittate a canone concordato sale dal 5,75 al 7,08 per mille, mentre quella a canone libero dall'8,6 al 9,6 per mille; a La Spezia, sempre sulle case affittate a canone concordato, l'aliquota sale dal 4,6 al 6 per mille; a Pordenone, sui negozi sfitti, l'aliquota sale al 10,6 per mille. Di segno opposto - ricostruisce la Uil - le scelte fatte a Firenze, Grosseto, Pavia, Lucca, Taranto, Biella, Vercelli dove le aliquote scendono.